Condannati tre imprenditori per associazione a delinquere
Appalti truccati, dodici anni di reclusione per “associazione per delinquere”. È la sentenza emessa l’altra sera dal tribunale collegiale di Gorizia, dopo due ore di camera di consiglio. Il pubblico ministero ha ipotizzato che un gruppo di imprenditori si sia accordato preventivamente per aggiudicarsi a condizioni più favorevoli quasi una trentina di appalti pubblici in Veneto e in Friuli Venezia Giulia.
Entro la fine dell’anno, però, scoccherà anche per il vincolo associativo l’ora della prescrizione, che ha già spazzato via le ipotesi di turbative d’asta. Ci sono voluti sei anni per concludere il processo di primo grado, iniziato il 29 maggio 2014.
I giudici hanno inflitto quattro anni ciascuno a Franco Pessot, 69 anni di Aviano, difeso dagli avvocati Giuseppe Campeis e Virio Nuzzolese; Paolo Fornasier, 66 anni, di Susegana, assistito dall’avvocato Bruno Malattia; Alberto D’Agosto, 47 anni, di Campoformido, difeso dall’avvocato Roberto Mete. Ai primi due il pubblico ministero ha attribuito il ruolo di “promotori dell’associazione”, a D’Agosto, all’epoca commerciale dipendente della Nuova Geomac srl, quello di organizzatore. Risarcimento alle parti civili (Friuli Venezia Giulia Strade, Comuni di Lauco e Rivignano) da liquidarsi in sede civile. Le difese avevano concluso per l’assoluzione, evidenziando l’inesistenza del sodalizio.
Sono state sanzionate per la responsabilità amministrativa le ditte Pessot costruzioni srl di Fontanafredda, la Nuova Geomac srl di Cividale del Friuli, la Cogefor srl di Susegana e la Fratelli Gaiardo srl di Gonars: 105 mila euro per le prime tre, 70 mila euro per la quarta ditta citata. Ridimensionate anche le confische rispetto alle richieste del pubblico ministero: 146.776 euro per la Pessot costruzioni, 38.544 per la Nuova Geomac e 15.528 per la Cogefor.
«Abbiamo fortemente contestato – ha sottolineato Mete – la sussistenza dell’associazione per delinquere in mancanza di prova su un accordo programmatico, duraturo e stratificato e la sussistenza della qualifica di D’Agosto quale organizzatore dell’associazione per mancanza di presupposti idonei a giustificare la sussistenza di tale ruolo. Proporremo senz’altro appello perché siamo fermamente convinti che non esista l’associazione».
Come si ricorderà la vicenda suscitò clamore anche qui, visto che qualche ditta effettuò lavori nel capoluogo isontino. –
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