Condannato a 10 mesi il dentista abusivo

Aveva effettuato una serie di prestazioni odontoiatriche senza averne alcun titolo in uno studio perfettamente attrezzato
Pulizia dentale, estrazioni, cure canalari, otturazioni e ponti. Tutto più che low cost (almeno il 40 per cento in meno rispetto alle prestazioni regolari e autorizzate) ma tutto - rigorosamente - fuorilegge. Ora è arrivata la condanna per il dentista abusivo. Si chiama Francesco Giormani, 72 anni (qualcuno in meno all’epoca dei fatti, il 2013). Il giudice Francesco Antoni lo ha condannato a 10 mesi di reclusione, accogliendo le richieste del pm Antonio Miggiani. Difensore l’avvocato Lucio Frezza che ha annunciato l’appello dopo il deposito della sentenza.


Francesco Giormani è stato accusato di aver esercitato abusivamente la professione di odontoiatra, effettuando, in particolare su una paziente una serie di prestazioni consistite in radiografie e pulizia dentale. Ma anche di aver operato un’estrazione di un dente. E infine di averne curato un altro. Ma - secondo le indagini - ha fatto anche misurazioni e impronte per poi realizzare una protesi totale. Tutto ovviamente in maniera abusiva. Perché Giormani era senza laurea, non l’ha mai conseguita. E chiaramente è anche senza uno straccio di specialità. Luogo dell’attività uno studio - perfettamente attrezzato - in corso Italia 37, in pieno centro.


Come accennato l’anno è il 2013. C’era stato un blitz dei carabinieri. E in quell’occasione sotto sequestro era finito anche un apparecchio radiografico nuovo di fabbrica del tipo a radiazioni ionizzanti, che poteva essere utilizzato, sempre secondo l’accusa in difetto della preventiva comunicazione. Insomma, quello che era stato scoperto era un ambulatorio abusivo a tutti gli effetti. Dalle indagini era emerso che nei locali di corso Italia non esercitava la professione un solo medico e che neppure era stata costituita un’associazione tra professionisti. Ma non solo. Era poi stato accertato che il titolare del contratto di affitto dell’immobile Francesco Giormani appunto «non è in possesso del diploma di laurea, ma ha la qualifica di odontotecnico ed è proprietario delle attrezzature, fornisce il servizio di sterilizzazione e di segreteria ed è intestatario dell’utenza telefonica utilizzata dai medici».


Non è tutto, per Giormani, riguardo a vicende relative all’esercizio abusivo della professione. Nel 2014 - cioè un anno dopo i fatti oggetto del processo - la polizia aveva anche sequestrato un altro suo studio dentistico abusivo. Si trovava al primo piano dello stabile di corso Saba 27. Nello stesso edificio lavoravano un dentista regolare e anche un odontotecnico che - era risultato - non avevano nulla a che fare con Giormani. Il sequestro preventivo dell’appartamento utilizzato come studio e delle strutture tecniche, tra cui una poltrona attrezzata, era stato disposto dal gip Guido Patriarchi su richiesta del pm Lucia Baldovin. Secondo l’accusa - sempre la stessa per cui è stato condannato - Francesco Giormani aveva esercitato la professione di dentista eseguendo interventi su svariati pazienti, senza essere in possesso né della laurea, né dell’abilitazione professionale, eseguendo personalmente un buon numero di interventi preparatori all’applicazione di protesi dentarie e l’installazione delle stesse. Sempre secondo le indagini aveva inoltre curato anche alcune carie. Attività tutte riservate - appunto, come accennato - per legge alla competenza esclusiva del medico odontoiatra.


Infine qualche tempo fa Giormani è stato coinvolto - come vittima - in una storia di usura. Una storia di due anni e mezzo tra versamenti e restituzioni iniziati nel 2012 e conclusi nel febbraio del 2014. Un fiume di denaro “pagato” proprio dal dentista abusivo al prezzo di oltre tre volte l’effettivo valore.


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