Condotta idrica rotta in piazza della Repubblica: dagli scavi emergono le tracce dell’antica Tergeste
La Soprintendenza ha rinvenuto alcune testimonianze della Trieste antica nel corso dei lavori per la riparazione della condotta esplosa domenica.

TRIESTE Alcune testimonianze della Trieste antica sono emerse in piazza della Repubblica, in corrispondenza di via Mazzini, nel corso degli scavi condotti da AcegasApsAmga per la riparazione della condotta della rete idrica esplosa domenica pomeriggio, con il conseguente allagamento di tutta la zona circostante.
L’investigazione archeologica
Ne dà notizia la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio Fvg, che in accordo con la stessa Acegas ha coordinato le verifiche archeologiche necessarie, per le quali è stata incaricata la ditta archeologica Archeotest srl, che ha svolto il controllo dello scavo e gli opportuni approfondimenti stratigrafici.
“I lavori condotti in stretta sinergia hanno permesso di realizzare un’investigazione archeologica mirata, senza incidere – assicura la stessa Soprintendenza in una nota - sui tempi tecnici necessari all’intervento di messa in sicurezza e di ripristino dell’area”. Tempi tecnici che sono stimati all’incirca in una settimana di lavoro.
I reperti rinvenuti
Le indagini hanno rivelato la presenza di “strutture e materiali archeologici, tra i quali frammenti di intonaco dipinto, di anfore, ceramica sigillata e laterizi, databili in via preliminare al IV-V secolo d.C. Il livello individuato, di frequentazione tardoantica o successiva, ricopre uno strato di distruzione con tracce della precedente occupazione di età romana.

Questi ritrovamenti possono essere messi in relazione con quanto emerso all’inizio del Novecento tra via Santa Caterina e il “Palazzo della Ras.”: tracce di una strada lastricata in arenaria, resti di un edificio di culto dedicato alla Bona Dea e di abitazioni con pavimenti a mosaico e in cocciopesto, tutti riferibili all’età romana”.
Un tassello di Tergeste
Le verifiche archeologiche condotte in questi giorni in via Mazzini, seppure in un cantiere di difficile gestione e in un contesto stratigrafico fortemente rimaneggiato da precedenti lavori per la realizzazione di reti di servizi e altre infrastrutture, permettono dunque di aggiungere un importante tassello nella comprensione della Tergeste antica.
“I dati emersi infatti confermano la presenza di una stratigrafia archeologica ancora ben conservata pertinente all’insediamento di età romana, tardoantica e medievale in aree dove a seguito dei lavori di urbanizzazione della città moderna, susseguitesi a partire dall’Ottocento, si pensava perduta ogni traccia del passato".
La collaborazione tra i due enti
“La collaborazione tra i diversi enti – si legge nella nota – conferma come sia possibile dimostrare in un campo seppur molto complesso, come quello dell’archeologia urbana, attenzione e rispetto per il territorio e la sua storia celata nel sottosuolo, senza andare a discapito dell’efficienza e delle tempistiche degli interventi, anche quelli d’urgenza, fornendo un’importantissima occasione per la ricostruzione del passato.
Il rapporto di cooperazione tra la Soprintendenza e AcegasApsAmga è infatti attivo da tempo e negli ultimi anni ha già permesso di svelare numerosi ritrovamenti archeologici nel centro storico triestino, come avvenuto per gli scavi in via San Michele o in via del Castello nel 2021”.
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