Contratto di quartiere: dopo 12 anni il Comune sborsa 106mila euro

É quanto l’amministrazione al termine di un contenzioso verserà all’impresa per il recupero di 12 palazzine a Panzano
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-20.11.2014 Case Ater-Via Cosulich e Via Venezia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.11.2014 Case Ater-Via Cosulich e Via Venezia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Si chiude dopo 12 anni la vicenda del Contratto di quartiere di Panzano, ma solo per la Pacifico Costruzioni di Napoli, l'impresa esecutrice dei lavori di ristrutturazione delle 12 palazzine coinvolte e dell'ex ragioneria di via Marco Polo. Dopo la chiusura dei contenziosi relativi alle carenze riscontrate dalla conclusione dei lavori, nel 2010, il Comune ha dato il via libera al pagamento alla Paco degli ultimi 106mila euro dovuti per la realizzazione dell'opera per la quale l'impresa ha "raccolto" nell'arco di otto anni poco meno di 8 milioni di euro.

Dall'ultimazione dei lavori il Comune aveva trattenuto 143.500 euro di cui comunque solo 40mila circa sono stati impiegati per tentare di rimediare ai notevoli problemi presenti nelle palazzine. Basti ricordare solo la sostituzione di un centinaio tra maniglie e serrature, mentre il rifacimento degli scuretti dell'ex ragioneria sono stati pagati dal Comune con fondi propri.

Se si andasse a chiedere ai residenti delle palazzine come giudicano le condizioni attuali delle loro abitazioni, la Paco con tutta probabilità non si sarebbe vista liquidare i 100mila euro di credito residuo. I problemi di umidità, ma anche quelli posti dalle bussole di ingresso fissate in modo a dir poco precario, i serramenti a doppio vetro, ma non a tenuta, i pavimenti e i muri interni a "pendenza variabile" sono in gran parte ancora tutti presenti. A prescindere dalla sperimentazione degli impianti di riscaldamento a pompa di calore che è fallita ed ha costretto l'ente locale a procedere alla sostituzione con delle caldaie a gas metano.

È anche vero che proprio il carattere sperimentale del progetto proposto alla fine degli anni '90 dello scorso secolo dalla seconda giunta Persi al ministero delle Infrastrutture valse al Comune di Monfalcone l'acquisizione di un finanziamento di quasi 20 miliardi di vecchie lire e la possibilità di imprimere una spinta ulteriore al recupero del rione, già oggetto della legge regionale 28 del 1995.

La realizzazione del progetto, che ha compreso anche la creazione dell'area verde di via dell'Agraria, ma includeva pure delle azioni a livello sociale e la cui direzione lavori è stata affidata fin dall'inizio all'Ato, si è rivelata, però, un percorso a ostacoli, costellato da ben cinque perizie di variante. I lavori consistevano nel recupero del quartiere di Panzano a Monfalcone nell’ambito dei Contratti di Quartiere e più precisamente nel recupero di 12 palazzine comprese tra le vie Callisto Cosulich, Gioia, Genova, Palermo, Firenze, Venezia, Predonzani, Bonavia, Torino e l’edificio dell'ex ragioneria in via Marco Polo.

La prima perizia è stata dovuta anche all'introduzione di una bonifica bellica a seguito delle indicazioni fornite in corso d’opera da parte del Genio militare. Con la seconda, invece, oltre due anni dall'inizio dei lavori, sono scomparse le autorimesse interrate per "l’impossibilità della realizzazione a seguito della relazione geologica del tecnico incaricato dal Comune di Monfalcone, con conseguente riprogettazione delle nuove aree esterne".

Con la seconda perizia si è proceduto inoltre al potenziamento degli impianti di produzione termica a pompa di calore acqua-acqua a seguito delle indicazioni contenute nella relazione geologica. Alla fine il costo totale dei lavori riconosciuto all'impresa è ammontato a 7,952 milioni rispetto all'importo di 6,350 milioni circa previsto dal contratto stipulato dal Comune con la Paco, che si era aggiudicata la gara con un ribasso del 16,66%, il 26 luglio del 2002.

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