Controlli mirati della Guardia di Finanza su ticket sanitari e aiuti nei servizi sociali

Le Fiamme gialle individuano 24 casi: 17 sanzionati e 7 denunciati. Fra le irregolarità anche il reddito di cittadinanza

Stefano Bizzi

L’attività della Guardia di Finanza mirata al contrasto degli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica è sempre più chirurgica. Lo dimostra un dato su tutti: nel corso del 2019 dei 28 controlli effettuati sulle prestazioni sociali agevolate, le irregolarità emerse sono state 24. In termini percentuale significa che le richieste presentate erano improprie nell’85,5% dei casi analizzati, si tratta di un numero spaventoso se preso e considerato fuori dal suo contesto.

Chi vuole vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, potrebbe dire che anche nell’Isontino ormai dilaga l’illegalità. La realtà è che gli strumenti investigativi sono talmente tanto affinati che il personale delle Fiamme Gialle va ormai a colpo quasi sicuro così, per i furbetti, i tempi sono sempre più difficili. Non c’è, dunque, da meravigliarsi se lo scorso 9 giugno il colonnello Antonino Magro, comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha chiesto ai 25 Comuni dell’Isontino l’elenco dei percettori dei bonus spesa alimentari per verificare che i buoni stessi siano stati effettivamente utilizzati per acquistare i generi di prima necessità da parte di chi ne aveva diritto e non ceduti a terzi in cambio di denaro da utilizzare per spese non fondamentali.

Nel dettaglio delle 24 irregolarità riscontrate 17 hanno portato a sanzioni amministrative, mentre 7 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria. In due casi, le irregolarità hanno riguardato il reddito di cittadinanza.

I contributi indebitamente percepiti riguardano i settori delle agevolazioni di canoni di locazione, esenzioni del pagamento del servizio di refezione scolastica, accesso a fondi di solidarietà e ottenimento di indebiti assegni di maternità.

«I mezzi tecnici si affinano sempre più - spiega il colonnello Magro -. L’obiettivo è di riuscire a selezionare una platea di potenziali destinatari dei controlli che sia frutto di una analisi preventiva in grado di individuare delle precise anomalie. La ragione per cui su 28 controlli, 24 erano irregolari è che c’è stata un’analisi di rischio adeguata e non siamo andati a disturbare persone che non lo meritavano».

Verifiche sono state eseguite anche nel campo delle esenzioni dal ticket sanitario. In questo caso le dichiarazioni mendaci sul reddito che hanno permesso di usufruire dell’agevolazione prevista per le fasce più deboli sono state 31. Come nel caso dei Bonus spesa, anche qui, è stato fondamentale l’incrocio dei dati forniti dai Comuni. «I Comuni hanno tutto l’interesse a veder affluire le risorse in quei segmenti di popolazione che ha effettivamente necessità di sostegno, altrimenti si rischia una dispersione delle risorse verso soggetti che non ne hanno titolo - osserva il comandante provinciale -. I rapporti di collaborazione testimoniati dai protocolli di intesa sono molto efficaci perché presuppongono un preliminare screening da parte del Comune stesso che ci evidenzia tutta una serie di soggetti che può avere abusato. I Comuni hanno l’interesse a esternalizzare il controllo perché per loro è effettivamente oneroso».

In conclusione, l’Isontino resta un’isola felice di legalità con una fisiologica parte d’illegalità. Questa però viene tenuta sotto controllo in maniera tanto scientifica che il tasso irregolarità riscontrate nell’attività di controllo delle prestazioni sociali agevolate può arrivare a un paradossale 85,5% senza per questo creare allarme sociale. —

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