Cooperative in affanno Altri 18 senza lavoro

di Gabriella Ziani
Chi la chiama guerra fra poveri e chi guerra per i diritti. Di fatto si cominciano a vedere i primi caduti sul campo del lavoro, i più fragili. Una gara per il servizio trasporti indetta da Azienda sanitaria e Azienda ospedaliera, attraverso il Dipartimento servizi condivisi (Dsc) della Regione, ha dichiarato vincitrici le ditte Allegretto (nota ditta di traslochi) ed Express (trasporti), a fronte di un ribasso del 30% rispetto alla base di 400 mila euro, per un contratto di 4 anni. Hanno perso il contratto la Cooperativa sociale Basaglia e la cooperativa Arianna che già erano impegnate nel servizio: 18 persone , 12 della prima e 6 della seconda, restano a casa senza possibilità di essere ricollocate.
Ieri si è svolto in Provincia un incontro di conciliazione. Sindacati e coop Basaglia volevano chiedere alle due ditte associate di assorbire i disoccupati, anche se il capitolato di gara non prevedeva la clausola del “subentro”. Al tavolo è venuta fuori la sorpresa: 17 dipendenti della Express sono stati messi in cassa integrazione fino a dicembre, senza questo appalto la “cassa” dovrebbe essere rinnovata. La riunione è stata aggiornata al 12 gennaio, perché l’Azienda sanitaria nel frattempo ha prorogato di un mese l’appalto precedente, ma i nodi verranno al pettine, un pettine coi denti stretti, negli stessi termini: chi buttare a mare e chi salvare?
Indignata è Claudia Rolando, la presidente della storica Clu, che dà lavoro a persone sollevate da uno stato di malattia attraverso il lavoro: «Se gli enti pubblici non si fanno carico delle persone fragili, i cittadini di Trieste lo pagheranno caro e salato, torneranno ad avere persone malate, per le quali dovranno pagare nuovi medici a 2000 euro al mese. Palleggiarsi sul tema del lavoro persone fragili come pacchi di merce - aggiunge - è una vergogna. Se non vogliono più le cooperative, fanno prima a spararci. Ma lo dicano, noi chiudiamo a diamo lavoro al Dipartimento di salute mentale».
Questo stato di cose è stato peggiorato dal tipo di gara ultimamente istituito. In anni passati, e non senza difficoltà, l’ex direttore dell’Azienda sanitaria Franco Zigrino aveva avviato l’appalto di “global service”: una gara unica per tutti i servizi, dalle pulizie ai trasporti e così via, in modo da garantire con minori spese un pacchetto unico, con un unico responsabile all’interno delle imprese associate. In associazione, porzioni di appalto erano più facilmente assegnate anche alle piccole cooperative.
«Ora l’Azienda sanitaria - prosegue Rolando - ha “spacchettato” i diversi servizi, per ognuno ci sono molti più competitori, i piccoli soccombono, e per di più nei trasporti non si dà punteggio a chi impiega persone svantaggiate».
«È indispensabile una moralizzazione degli enti pubblici - ragiona Rossana Giacaz, Cgil, reduce dal tavolo in Provincia -, ci ritroveremo per cercare di armonizzare la situazione della Basaglia e della Arianna con quella di Express che ha cassa integrazione, ma mi pare che siamo alla guerra fra poveri. Il Dsc che fa le gare è però un ufficio pubblico, non può agire in questo modo».
Il paradosso è che la “Basaglia” resta fuori da un appalto con la stessa Azienda sanitaria sotto le cui ali è nata per dare salute agli ex pazienti. Una specie di crea e distruggi tutto in casa, «ma sui diritti - conclude Rolando - non si può fare mercato delle vacche».
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