Coppia di cigni a Medea minacciata dal degrado

MEDEA. La coppia dei cigni è tornata ad abitare nelle acque dello stagno in località “Topadich” a Medea. Sono già cinque anni che i due esemplari, maschio e femmina, nel loro tragitto migratorio e di svernamento fanno tappa nella zona acquatica, di proprietà privata, a ridosso del colle di Medea. Solitamente arrivavano nel periodo tra fine febbraio e inizio marzo, per poi ripartire prima dell’estate, ma quest’anno hanno voluto anticipare i tempi e sono già diversi giorni che la coppia volteggia con tutta la sua eleganza sopra le acque dello stagno. L’arrivo dei cigni fa tornare d’attualità anche la questione legata al futuro di questa zona acquatica. La proprietà privata qualche anno fa aveva predisposto un progetto di recupero ambientale che prevedeva il totale tombamento dell’area. Tale iniziativa è stata contestata e contrastata dal comitato “Gli Amici dello stagno” che hanno sempre chiesto la tutela e la salvaguardia di questa importante area naturalistica. Il Comitato aveva avuto assicurazioni da parte del sindaco Igor Godeas durante un incontro di divulgazione scientifica sullo stagno e sulla sua importanza quale zona umida, con benefici sulla fauna e sul microclima. Due anni fa il primo cittadino aveva annunciato che avrebbe subito annullato il permesso a costruire rilasciato alla proprietà dal precedente sindaco, Alberto Bergamin, nel 2009. Tale autorizzazione in seguito era stata sospesa dallo stesso Bergamin in seguito a una segnalazione del Wwf sulla presenza nello stagno di specie protette. Quella promessa del sindaco Godeas non è stata finora mantenuta evidenzia il Comitato Amici dello Stagno. «A due anni dalle dichiarazioni di Godeas - spiegano gli ambientalisti - il sindaco non ha ancora ritirato e annullato l’autorizzazione edilizia che concedeva alla proprietà il tombamento totale dello stagno. Da allora nulla è stato fatto in questo senso e tutto questo è preoccupante». Gli amici dello Stagno evidenziano anche la situazione di degrado che sta assumendo in queste ultime settimane l’aspetto paesaggistico del sito. «Purtroppo pochi mesi fa sono stati tagliati in via Topadich i cedri che da oltre ottant’anni circondavano lo stagno. Queste piante hanno le radici molto profonde e la pericolosità di quelle chiome era inesistente. Inoltre, quella cortina arborea faceva parte del paesaggio di Medea. In seguito altri alberi ad alto fusto attorno allo stagno sono stati gettati sulle sponde con il risultato che la zona appare sempre più degradata. Per fortuna la natura ritorna con i suoi sani ritmi e anche quest’anno è si è rifatta vedere la coppia di cigni che da 5 anni ormai nidifica sulle acque dello stagno. Bisogna dire che i cigni sono animali territoriali e perciò dal loro arrivo non ci sono più le numerose oche selvatiche. Ma anche questo fa parte della natura. Invece da parte nostra esprimiamo viva preoccupazione per le promesse che in campagna elettorale erano state fatte riguardo al futuro dello stagno da questa amministrazione: «Lo stagno... da problema a risorsa... si leggeva nel programma, ma nulla è stato fatto in questa direzione».
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