Cormons, il giudice impone alla Mibb un piano concreto

CORMONS. No al concordato in bianco, ma c'è ancora speranza per la Mibb. Il giudice della Corte d'Appello di Trieste ha infatti negato l'ok alla richiesta formulata dal titolare della storica azienda cormonese di lettini e arredi per l’infanzia, ma al contempo ha dato la possibilità allo stesso di pianificare un altro tipo di concordato, nel quale si specifichi punto per punto in che modo i vertici della Mibb intendano ripianare il debito e rilanciare l'impresa. Una volta che il progetto sarà stato presentato al giudice, quest'ultimo valuterà se accettare il piano proposto, e in che modo accettarlo, oppure se negarlo e, di fatto, aprire la strada alla chiusura definitiva della fabbrica. «L'unica vera novità di questi ultimi giorni - conferma il sindacalista Cgil Luciano Sartori - è il no del giudice alla richiesta di concordato in bianco formulata dall'azienda con il contemporaneo salvagente lanciato di poter redarre un piano di concordato normale. La differenza? Che con il concordato in bianco non serviva specificare voce per voce come si intende rientrare dalla situazione debitoria, mentre ora servirà farlo. I vertici della Mibb dovranno così presentare nero su bianco una proposta di ristrutturazione concreta del debito: il giudice ha in sostanza obbligato a definire le modalità di rientro dando un tempo limitato all'azienda per studiare questo piano e presentarlo poi dinanzi allo stesso giudice. Il quale deciderà a quel punto se accettare o meno la proposta: nel primo caso si manterrebbe quindi viva la possibilità di riprendere l'attività o comunque di mettere sul mercato l'azienda per eventuali acquirenti, mentre nell'altro a quel punto si aprirebbero purtroppo le porte alla nomina di un curatore fallimentare». Al momento la Mibb si trova in una situazione bloccata, con i 30 dipendenti da agosto in Cassa integrazione straordinaria. La Mibb è la più antica fabbrica cormonese: dal 1968 produce come detto lettini e mobili per bambini, ed è di fatto una delle ditte di riferimento del commercio isontino, una vera e propria istituzione conosciuta anche fuori dal panorama nazionale perché commercia con vari Paesi d'Europa. Sulla sua pagina Internet si racconta così: «Le camerette Mibb creano un ambiente divertente, stimolante e al tempo stesso sicuro; pronto a trasformarsi per bambini che crescono in fretta. Culle, lettini e fasciatoi sono caratterizzati da personaggi teneri e allegri che sviluppano la creatività dei bambini. I mobili, solidi, destinati a durare nel tempo, sono interamente realizzati in materiali naturali e atossici nel rispetto del bambino e dell’ambiente». I lavoratori restano quindi col fiato sospeso: «In questo momento la loro situazione è almeno coperta dalla cassa integrazione - chiosa Sartori - in attesa di capire come finirà la questione del concordato. Le tempistiche per la definizione della vicenda? Solitamente in questi casi un giudice concede uno spazio temporale di alcune settimane affinché l'azienda possa mettere nero su bianco la propria ipotesi di rientro. Credo che quindi non avremo novità prima dell'anno nuovo».
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