Cormons, su via Friuli è scontro aperto negozianti-Comune

CORMONS. Commercianti di via Friuli sul piede di guerra dopo la riunione di sabato con l'amministrazione comunale. Pomo della discordia le fioriere che il Comune vorrebbe installare sul tratto a senso unico della strada con direzione piazza Libertà, nei mesi scorsi oggetto di un'opera di completa riqualificazione al termine della quale, nel tratto conclusivo appunto, è stata eliminata una decina di posti auto.
Già allora gli esercenti della zona aveva manifestato la loro contrarietà alla decisione presa dall’amministrazione comunale. Un nuovo capitolo della querelle che divide la categoria dalla giunta Patat si è svolto sabato mattina nella riunione che gli assessori e il sindaco hanno avuto con i rappresentanti del settore: questi ultimi hanno ribadito la netta contrarietà dei colleghi a ogni ipotesi di pedonalizzazione perenne, aprendo invece spazi a chiusure del traffico temporanee in occasione di giornate di eventi particolari oppure al sabato pomeriggio. «Ma non di più», è la posizione dei commercianti, che hanno aggiunto anche di «non essere contrari a priori all'ipotesi fioriere lungo via Friuli, ma non vogliamo che questo passo sia il primo verso una futura chiusura della strada alle autovetture. Eventualità che respingiamo con forza».
Abbiamo provato a sentire in merito l'amministrazione comunale, ma non abbiamo ricevuto risposta telefonica da sindaco e vicesindaco. E quindi non resta che ascoltare la versione degli esercenti. Uno di essi, con il proprio negozio proprio in via Friuli, evidenzia come «ci batteremo con tutte le nostre forze davanti all'ipotesi di chiusura alle auto della via: non solo, vogliamo che dove il Comune vuole posizionare le fioriere tornini i posti auto soprressi. Abbiamo una clientela mordi e fuggi, che ha bisogno di lasciare l'auto nei pressi del locale per entrare e uscirvi in poco tempo: via Friuli non ha negozi da passeggiata o da pedonalizzazione, ma da acquisto rapido. Il Comune non prenda decisioni senza il nostro consenso».
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