Cormons, tre appartamenti a disposizione dei migranti
Due alloggi in centro a Cormòns ed uno nella frazione di Brazzano.
Sono stati individuati gli appartamenti in cui verranno ospitati i 15 richiedenti asilo in procinto di arrivare nel Comune collinare: l'Ics, l'Istituto che provvederà alla loro gestione, ha infatti trovato l'intesa con i tre proprietari degli immobili. «Entro la prossima settimana concluderemo gli accordi ed adempieremo a tutti gli obblighi burocratici in merito - conferma Gianfranco Schiavone dell'Ics -. Quando arriveranno fisicamente i richiedenti asilo a Cormons? Visto che ormai siamo davvero alle battute finali per quanto riguarda l'individuazione dei siti in cui alloggiarli, direi che nel giro di qualche settimana saranno nella cittadina collinare».
Probabile dunque che sia luglio il mese in cui Cormons inizierà a convivere con la quindicina di immigrati afghani previsti sul territorio collinare dall'intesa siglata da Ics, Comune, Provincia, Prefettura e Caritas: intesa che va nella direzione dell’accoglienza diffusa, su tutto il territorio regionale.
Schiavone fa anche un'altra rivelazione: «Non è stato difficile individuare gli alloggi: abbiamo avuto più candidature di quante effettivamente necessitassimo. Cinque infatti erano gli appartamenti che abbiamo ritenuto idonei: tra questi, appunto, abbiamo scelto due in centro a Cormons ed uno in una frazione». Che quest'ultima sia quella di Brazzano (e non Borgnano) lo conferma il sindaco Luciano Patat: «Sarà Brazzano ad ospitare un gruppo di cinque richiedenti asilo - spiega -. La distanza rispetto al centro cittadino? Sono solo alcune centinaia di metri che possono essere percorse tranquillamente a piedi lungo il marciapiede che è presente. E poi: la frazione ha i suoi servizi ed i suoi negozi, oltre che un regolare passaggio degli autobus di linea che conducono a Cormons e Gorizia».
Su questo fronte c'è da registrare un incasso da parte del Comune cormonese: la Regione ha infatti destinato 7mila euro a Palazzo Locatelli per lo svolgimento di corsi di sicurezza con cui rendere idonei i 15 immigrati allo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione viaria e di arredo urbano con cui affiancheranno, nei mesi della loro permanenza cormonese, gli operai comunali. «Un modo con cui intendiamo farli integrare nella comunità e con cui potranno ricambiare in modo fruttuoso l'ospitalità che il nostro territorio garantirà loro», aggiunge il sindaco cormonese Patat.
Ma l'arrivo imminente dei richiedenti asilo non è tutto rose e fiori e ha scatenato anche reazioni contrarie: ad esempio, una raccolta firme per l'istituzione di un referendum consultivo contro la presenza degli stessi a Cormons. «Non vogliamo che nell'ambito territoriale del Comune di Cormons vengano inseriti insediamenti di profughi, in qualunque modo essi siano ospitati», recita il documento promosso dal politico di centrodestra Ettore Ribaudo, che alla giornata di ieri aveva ottenuto una ventina di adesioni.
C'è anche chi, però, sullo strumento dei social network si è scagliato fortemente contro questa iniziativa: «Tutto questo è molto triste - ha evidenziato una utente sul forum facebook Sei di Cormons se - sapere di una raccolta firme per alzare un muro. Per negare un aiuto. Per credersi migliori». Ancor più duro sempre sullo stesso sito un altro cormonese, che ha criticato la proposta del referendum consultivo anti-immigrati usando l'arma del sarcasmo: «Perché non estendere alla richiesta di cui sopra ulteriori categorie quali rom, sinti, ebrei, testimoni di geova, omosessuali, disabili e "negri"?».
Matteo Femia
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