Coronavirus, l'allarme dell'Itis: «Stiamo finendo le mascherine»
Bonetta, direttore generale della casa per anziani di Trieste: «Le abbiamo chieste a Regione e Azienda sanitaria, ma per ora senza riscontro, quindi speriamo nell'aiuto dei cittadini. Chiunque abbia dispositivi di protezione o guanti li doni a noi consegnandoli in portineria».

La sede dell'Itis in via Pascoli
TRIESTE. L’azienda pubblica di servizi alla persona Itis di Trieste «sta esaurendo i dispositivi di protezione» a disposizione. È l’allarme che lancia in una nota la stessa residenza per anziani, in cui vivono 400 persone e lavorano 500 operatori.
«La situazione potrebbe diventare preoccupante entro un paio di giorni – afferma Fabio Bonetta, direttore generale dell’Itis – poiché i dispositivi di protezione utilizzati dai nostri operatori stanno finendo. Non ci sono più mascherine, guanti e camici monouso per assistere in sicurezza i nostri anziani residenti».
«Preso atto – si legge nella nota – dell’impossibilità di un acquisto sul mercato per mancanza della materia prima», l’ente ha chiesto alla Regione e all’Azienda sanitaria la fornitura dei dispositivi per i propri operatori. «Pur avendo avanzato più volte e in più giorni tale richiesta –afferma Bonetta – ad oggi dobbiamo constatare di non aver ancora ricevuto un concreto riscontro. Per questo motivo l’Itis lancia un forte appello a tutti i cittadini: chiunque abbia disponibile una o più mascherine, un paio di guanti o altri dispositivi di protezione li doni all’Itis consegnandoli in portineria».
IL COMUNICATO INTEGRALE
“La situazione potrebbe diventare preoccupante entro un paio di giorni – dichiara Fabio Bonetta, direttore generale dell'Itis – poiché i dispositivi di protezione utilizzati dai nostri operatori stanno finendo. Non ci sono più mascherine, guanti e camici monouso per assistere in sicurezza i nostri anziani residenti”. La situazione sfiora il paradosso: fin dal 24 febbraio scorso, ai primi segnali di seria preoccupazione sul diffondersi del Covid-19, in anticipo su tutti, l'Itis ha reso operativo all'interno della struttura un Protocollo di prevenzione con lo scopo di contrastare la diffusione del virus.
Al susseguirsi delle negative notizie sul propagarsi dell'infezione, l'Azienda, sempre in anticipo su tutti, ha reso più stringente lo stesso Protocollo limitando gli accessi esterni alla struttura e successivamente vietandoli completamente. “Diversi giorni orsono – prosegue Bonetta – abbiamo scritto ai familiari che “l'Itis chiude ad interim” per garantire la salute degli anziani ospiti. Non è stata una decisione semplice e non l'abbiamo presa a cuor leggero, ma in quel momento ci è sembrata l'unica scelta responsabile per tutelare la salute di un'intera comunità, costituita da anziani residenti, familiari, lavoratori diretti e indiretti, quasi 1000 persone. Una scelta che fino a d'ora ci ha risparmiato la sofferenza del contagio e che sta tutelando indirettamente anche un'intera città”.
Le scorte di dispositivi di protezione che l'Itis aveva disponibili nei propri magazzini si stanno esaurendo e preso atto dell'impossibilità di un acquisto sul mercato per mancanza della materia prima, l'Ente di via Pascoli ha chiesto alla Regione e all'Azienda sanitaria la fornitura dei dispositivi per i propri operatori. “Pur avendo avanzato più volte e in più giorni tale richiesta – afferma Bonetta - ad oggi dobbiamo constatare di non aver ancora ricevuto un concreto riscontro. Per questo motivo l'Itis lancia un forte appello a tutti i cittadini: chiunque abbia disponibile una o più mascherine, un paio di guanti o altri dispositivi di protezione li doni all'ITIS consegnandoli in portineria. Un gesto di forte solidarietà per difendere una grande e fragile comunità ma, soprattutto, per difendere una città intera”.
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