Corsi di inglese ai negozianti goriziani, aspettando la Capitale europea della cultura 2025

GORIZIA. Rivoluzionare il commercio cittadino. Rivoltarlo come un calzino. E promuovere, in tempi brevi, corsi di inglese per negozianti e esercenti perché il 2025, anno della Capitale europea della cultura, sarà decisivo per lo sviluppo di Gorizia: probabilmente sarà l’ultima chiamata. E coinvolti saranno tutti i settori, a partire dal complesso sistema di accoglienza ai turisti che dovrà essere in grado di soddisfare le esigenze di centinaia di migliaia di visitatori, in cerca di posti-letto per dormire, ristoranti e trattorie dove mangiare, locali in cui assaporare un caffè, negozi dove fare acquisti, e via elencando.
Insomma, Gorizia dovrà trasformarsi in una vera e propria città turistica. E Confcommercio Gorizia, insieme al Comune, ha già aperto le danze. Ma, per evitare errori o, almeno, limitarli al massimo, ha pensato di sfruttare l’esperienza di chi ha già vissuto prima situazioni simili e, per questo, il presidente di Confcommercio Gianluca Madriz ha preso contatto con i suoi colleghi di Matera, Capitale europea della cultura 2019, per capire come avviare la “rivoluzione” del commercio cittadino.
Insieme a lui l’assessore alle Attività produttive, Roberto Sartori. Dall’altra parte, Angelo Tortorelli (presidente Confcommercio Matera ma è stato anche numero uno di Cciaa e Fondazione Matera Capitale della cultura); Agostino Reitano, manager culturale Matera ’19; Vito Signati direttore di Asset Basilicata, azienda speciale della Cciaa di Matera.
«È stato indubbiamente un incontro molto proficuo – commenta Madriz – in cui sono emersi suggerimenti di cui terremo sicuramente conto, in primis la conferma che il nostro settore, in tutte le sue articolazioni, dovrà essere protagonista in ogni fase del percorso di avvicinamento al 2025 e dovrà essere in grado di presentare un programma di interventi da realizzare in sinergia con il Comune e tutti gli altri soggetti coinvolti.
Ci sono progetti, come i corsi d’inglese per gli operatori, che saremo in grado di organizzare da soli, e altri, come il rinnovo di strutture e arredamenti, per i quali ci sarà bisogno del supporto degli enti pubblici. I nostri amici di Matera, peraltro, hanno insistito molto sulla necessità di partire il più presto possibile perché si dovrà essere pronti prima del 2025. Quindi, dovremo correre. Ringrazio di cuore i colleghi e gli altri interlocutori di Matera per il loro sentito sostegno.
Questo è stato il primo di una serie di incontri che effettueremo prossimamente. Il progetto 2025 è un’occasione unica per valorizzare le potenzialità inespresse di questo territorio. Commercio e ricettivo ne saranno i primi protagonisti, ma dobbiamo costruire benefici strutturali e durevoli per tutti i settori. Dobbiamo, insomma, assicurarci che il 2025 non sia un obiettivo ma un momento di vera ripartenza».
Soddisfatto anche l’assessore Sartori. «È evidente che avere a disposizione persone che hanno recentemente vissuto un’esperienza analoga a quella che Gorizia si appresta a vivere è molto utile – sottolinea – e faremo senz’altro tesoro dei loro consigli. In realtà, come Comune, abbiamo già cominciato a lavorare, con la preparazione del portale cui potranno aderire tutte le attività, che punta a far conoscere la rete distributiva e a valorizzarla riservando uno spazio speciale ai prodotti tipici locali. Ho già concordato con il presidente Madriz, che ringrazio per l’entusiasmo con cui sta affrontando questa sfida, l’organizzazione di una serie di incontri non solo con i settori del commercio e dell’artigianato ma anche con quelli della ristorazione e della ricettività per cominciare a confrontarsi e capire come sfruttare al meglio questa straordinaria occasione che la nostra città si trova di fronte. Come ho detto più volte, questo è il momento dell’unità e della collaborazione ma anche, permettetemi, del coraggio. Basta con i no se pol che hanno tanto penalizzato la nostra città. Può essere davvero la svolta per un rilancio economico che consenta al nostro territorio di guardare, con fiducia, al futuro e che vada anche oltre il 2025». —
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