Corte dei conti Fvg Spedicato presidente

Lasorte Trieste 17/02/17 - Viale Miramare, Corte dei Conti, Inaugurazione Anno Giudiziario, Tiziana Spedicato
Lasorte Trieste 17/02/17 - Viale Miramare, Corte dei Conti, Inaugurazione Anno Giudiziario, Tiziana Spedicato



La procuratrice della Corte dei Conti per il Friuli Venezia Giulia, Tiziana Spedicato, è stata promossa al ruolo di presidente di Sezione della Corte dei conti della stessa regione: una circostanza di cui si dice «contenta» e «onorata». A sancire la nomina, datata retroattivamente al 10 giugno scorso, è stato un decreto presidenziale del 24 luglio, successivo a una procedura concorsuale.

Secondo il decreto legislativo numero 114 del 7 ottobre 2019 (all’articolo 12, comma 1bis), infatti, il posto di procuratore generale ora dev’essere presieduto solo da chi ha la carica di presidente, e non più anche da consiglieri, com’era Spedicato nel suo precedente mandato. Spedicato ha ricoperto l’incarico di procuratrice da febbraio 2015 al 12 marzo di quest’anno: poi è stata facente funzione, avviando nel frattempo l’iter per aspirare alla carica presidenziale.

Benché la sua prima preferenza fosse per Trieste, era pronta all’eventualità di ricevere un incarico fuori regione, e pertanto ha continuato in pieno lockdown a seguire una serie di fascicoli e procedure allo scopo di lasciare al suo presunto successore un quadro ordinato della situazione.

Alla fine invece è stata confermata a Trieste: «Non me l’aspettavo, sono onorata per la nomina e per la fiducia accordatami. Qui ho ottimi rapporti con la parte buona della pubblica amministrazione, che è anche la più grande. Sono contenta di poter proseguire il mio lavoro in Friuli Venezia Giulia, dove opero da anni, e di continuare a seguire le inchieste collaborando con il mio staff».

Un «augurio di buon lavoro» le arriva dalla deputata del Pd Debora Serracchiani: «La dottoressa Spedicato finora ha guidato con rigore e autorevolezza la Procura regionale della Corte dei conti, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative, senza mai far mancare la sua collaborazione nell’interesse della cosa pubblica». —

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