Crisi industriali, duemila persone al corteo a Trieste: «Il lavoro per i grandi, il futuro per noi»
La mobilitazione dei sindacati per Flex, U-Blox e Tirso: 800 lavoratori a rischio esubero

In piazza Oberdan svettano le bandiere rosse, bianche e azzurre dei sindacati, i simboli del comparto industriale, i cartelloni colorati dipinti a mano dai figli e dalle figlie dei lavoratori in esubero: «Il lavoro per i grandi, il futuro per noi».
La sorte incerta dei lavori Flex e le prospettive traballanti del comparto industriale triestino minato dalle vertenze U-Blox e Tirso trascinano in strada oltre duemila persone (stima la Digos).
Il corteo chiamato stamattina, sabato 8 febbraio, da Fim Cisl, Uilm Uil, Fiom Cgil (con l’adesione di Usb e Ugl) parte dal Consiglio regionale e punta a via Carducci e corso Italia: arrivo previsto in piazza della Borsa, con i palchi che attendono i discorsi dei lavoratori delle tre aziende e delle rappresentanze sindacali. «Industria è futuro», riverbera dal microfono tra canti e cori dalle sigle mentre la sfilata si allunga verso le strade del centro città.

Tirso è chiusa da agosto con 200 lavoratori in cassa integrazione e la prospettiva è l’assorbimento dalla pordenonese Roncadin, U-Blox con 200 dipendenti è in liquidazione dopo la decisione repentina della casa madre svizzera di dismettere la produzione italiana. Flex è stata venduta dall’oggi al domani al fondo italo-tedesco FairCap senza nessuna garanzia per i 350 impiegati nelle Noghere e il loro destino è ora affidato al tavolo ministeriale in programma martedì al Mimit
Il cuore e lo stomaco vanno ai quasi 800 lavoratori a rischio esubero, la mente tornano a quello storico 3 settembre 2022 capace di unire Trieste come mai prima di allora, e portare in corteo oltre 15 mila cittadini in difesa della Wärtsilä. I numeri non sono ripetibili, i sindacati lo sanno, ma lo spirito c’è, continua a esserci e a vibrare.
Il corteo è trasversale e in piazza ci sono le aziende, i lavoratori e le lavoratrici, la Regione con gli assessori Alessia Rosolen e Sergio Emidio Bini, il sindaco Roberto Dipiazza, le segreterie di centrodestra e centrosinistra, i consiglieri regionali e comunali, Confindustria Alto Adriatico e tutte le associazioni del comparto.
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