Cosolini e il caos tributi: «Impossibile programmare»

Trise, Tasi e Tari. Il sindaco: era meglio tenere l’Imu, comunque servono certezze per definire i bilanci futuri Montesano: non salirà la pressione fiscale globale
Di Matteo Unterweger
Lasorte Trieste 17/08/13 - Piazza Unità, Municipio
Lasorte Trieste 17/08/13 - Piazza Unità, Municipio

Prima Ici e Tarsu. Poi Imu e Tares. Domani il Trise, tributo sui servizi comunali, e le sue componenti Tasi (servizi indivisibili) e Tari (rifiuti). In un contesto che ha visto ripetere sino allo sfinimento la formula “service tax”, rigorosamente in inglese. Un tourbillon da far venire il mal di testa. Ai contribuenti, che rischiano di non riuscire a stare più dietro ai continui cambiamenti imposti dai governi. Ma anche al Comune che i tributi li deve gestire e definire a livello locale, e poi pure incassare. Per destinare infine gli introiti derivanti a spese per interventi pubblici, evidentemente da programmare. Ecco, programmare, appunto: diventa un’impresa, se si sommano inoltre i vincoli da Patto di stabilità e i tagli ai trasferimenti. In municipio, oggi, guardando al 2014 non sanno che pesci pigliare. E Roberto Cosolini non lo nasconde, anzi lo manda a dire a Roma, non senza un certo fastidio: «Tutti questi continui cambiamenti nell’assetto della finanza locale aumentano le difficoltà dei Comuni - sbotta il sindaco -. Mi rendo conto della situazione di emergenza generale ma rimango convinto che la cosa migliore da fare era mantenere l’Imu, con i dovuti correttivi nel segno dell’equità e cioè con l’accentuazione magari del carattere progressivo e sciogliendo inoltre alcuni nodi. Era la cosa migliore. Ora non si possono fare programmazioni: mi rifiuto - mette in evidenza Cosolini - di poter pensare di approvare il bilancio 2014 a luglio. Abbiamo bisogno di un quadro certo per poi programmare».

Con le novità in vista, c’è ad esempio un quesito che subito salta all’occhio: quale sarà, in merito alla Tasi sull’abitazione principale (calcolata anch’essa sulla base della rendita catastale rivalutata), l’aliquota applicata dal Comune di Trieste? Dove si fermerà l’amministrazione nell’intervallo indicato fra l’1 e il 2,5 per mille? Domande che al momento non possono trovare risposta perché negli uffici municipali, in attesa di chiarezza definitiva dalla capitale, nessuna simulazione in questo senso è stata attivata. Lo conferma l’assessore a Bilancio, Risorse economiche e finanziarie, Matteo Montesano: «Ogni simulazione sarebbe adesso prematura». L’obiettivo generale di politica fiscale, quello sì, è già definibile: «Non aumenteremo il carico fiscale, comunque. Cioè non incasseremo più di quanto è stato previsto nel 2013 considerando l’Imu, la cui cifra mancante in entrata messa a bilancio ci sarà rimborsata dallo Stato - spiega Montesano -. Complessivamente, dunque, il Comune non prenderà di più, anche se sui singoli casi non possiamo garantire che si pagherà di meno, considerato peraltro che rispetto all’Imu per la Tasi pare non vi saranno detrazioni».

I cambiamenti di impostazione sui tributi che si susseguono a breve distanza di tempo «non sono un fatto positivo - conclude l’assessore Montesano - per gli enti locali e per i contribuenti. Creano infatti confusione e certamente non vanno nella direzione del risparmio di spesa da parte della macchina amministrativa: gli uffici, infatti, dovranno confrontarsi con nuovi regolamenti, nuovi software e anche nuove simulazioni». E, chissà, tra qualche anno potrebbero trovarsi a fare i conti con altri acronimi e altre tipologie di tributo, nuove e ancora diverse.

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