Cosolini infuriato sulle code a Esatto: «Servizio da rivedere»

Il sindaco di Trieste: «Servono interventi diversi da quelli di oggi» L’assessore Montesano: «Normative nazionali confuse». Lunedì vertice urgente con i responsabili della società
Silvano Trieste 16/01/2014 Esatto, Piazza Sansovino
Silvano Trieste 16/01/2014 Esatto, Piazza Sansovino

Il sindaco Roberto Cosolini lo ha definito «spaventoso affollamento». L’assessore al Bilancio Matteo Montesano ha fissato, lunedì, un incontro con i responsabili del servizio. Per Vincenzo Di Maggio, direttore dei servizi finanziari e tributi del Comune, l’emergenza di questi giorni è dovuta all’accavallamento di tante scadenze. Le lunghe file negli uffici di Esatto in piazza Sansovino hanno lasciato il segno, non solo in tutti quei contribuenti che hanno atteso ore per avere informazioni.

Il Comune ora corre ai ripari perchè è evidente che qualcosa in questo meccanismo perverso non ha funzionato. Non ha funzionato neppure in altre città, ma questo non può essere un alibi. Se, come hanno affermato sindaco, assessore e dirigente, molte persone si sono recate allo sportello per informarsi sul versamento della mini Imu - che a Trieste non si paga - significa che non lo sapevano e che perciò le indicazioni sulla mini imposta non sono state precise ed esaurienti.

«Ci siamo trovati di fronte a normative nazionali confuse e arrivate in ritardo - sottolinea Matteo Montesano -. Questo ci ha impedito di immettere bollettini. È chiaro che dobbiamo intervenire in qualche maniera. La gente arriva negli uffici solo per chiedere informazioni. E questo dimostra che a Trieste la popolazione ha grande senso civico, vuole mettersi in regola e pagare quanto dovuto. Lunedì incontrerò i responsabili del servizio. Il Comune deve dare più informazioni e cercare soluzioni diverse dallo sportello: alcune incombenze tributarie possono essere risolte a domicilio con il pagamento online. Ma, ripeto, si tratta di normative nazionali arrivate in ritardo e non sempre chiare. I commercialisti, subissati di telefonate, si trovano in difficoltà nel dare indicazioni».

Per il sindaco Cosolini la situazione che si sta verificando a Trieste è comune in tutta Italia: «Me lo hanno detto direttamente diversi colleghi». «Ma è chiaro - aggiunge - che si è verificato uno spaventoso affollamento e il disagio c’è stato e purtroppo potrebbe esserci ancora. Esatto deve dotarsi di strumenti e modalità diverse come la gestione del front office che affronti le emergenze. E poi ragionare su alcuni interventi come il sistema di prenotazione, i pagamenti on line, l’ordine progressivo, gli sms per avvisare della situazione dell’Ufficio in tempo reale. Esatto deve far tesoro di questa emergenza». E l’invio di 13 mila ingiunzioni per il mancato o completamento del pagamento? «Questa vicenda la si poteva gestire meglio. Se non c’erano scadenze si doveva rinviare o scaglionare i pagamenti».

Anche Vincenzo di Maggio parla di emergenza: «Cerchiamo di affrontarla con il blocco delle ferie e con straordinari del personale. «Alla fine del 2013 si sono accavallati tanti problemi - afferma il dirigente comunale - che i nostri uffici hanno avuto difficoltà perchè le norme nazionali non erano chiare. C’era da definire entro dicembre la scadenza della terza rata della Tares e quella dell’Imu della seconda casa. La Tares è diversa dalla Tarsu in quanto comprende 30 categorie di utenze non domestiche. E dovevano essere preparati i bollettini entro dicembre. Il 31 gennaio scade, per gli interessati, la dichiarazione di cambio di residenza per la Tares. Poi ci siamo occupati delle ingiunzioni che si riferiscono a mancati o incompleti pagamenti, molti dei quali erano in scadenza. Se non partivano entro la fine dello scorso anno, il Comune rischiava, scaduti i cinque anni, di perdere i soldi. Ingiunzioni oltrettutto firmate da Cavazzoni, consulente del Comune, ma in questo caso responsabile del tributo, vito che in Esatto non c’è una professionalità di questo tipo. Questo affollamento di tributi è stata la causa delle lunghe code».

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