Costiera: vola da 40 metri, è gravissimo

Aveva praticamente guadagnato la “cima” dello spigolo della galleria naturale della Costiera, lato verso Trieste. Era alla fine della sua emozionante ascesa a strapiombo sul mare, all’altezza delle catene che segnano, in sostanza, la linea d’arrivo. All’improvviso forse una scivolata, o più probabilmente, stando alle prime ricostruzioni, un errore involontario della compagna di salita che stava più sotto, a metà parete, e che gli stava tenendo la corda. Poi il pauroso volo nel vuoto, rasente la roccia, per una quarantina di metri, e la rovinosa caduta finale sulla ghiaia, poco distante dalla spiaggia tra i Filtri e Canovella. Una caduta attutita da una vegetazione che - insieme al caschetto - gli ha evitato, presumibilmente, la morte sul colpo, concedendogli la possibilità di lottare per la vita, come sta facendo in queste ore nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Udine, dov’è stato accolto in prognosi riservata con gravi traumi a torace, bacino, schiena e testa dopo un complicato intervento di salvataggio con l’elicottero del 118.
Vittima ieri pomeriggio di quest’agghiacciante sequenza un medico austriaco di 43 anni, originario di Klagenfurt, con la passione dell’arrampicata, del quale non sono state rese note le generalità, che aveva raggiunto Trieste in giornata per una gita domenicale da godere sulle falesie della Costiera assieme a una donna di 38 anni, medico e austriaca pure lei. Era passata da poco l’ora di pranzo quando è successo quel che è successo. Tra l’incidente e il momento in cui è scattato l’allarme (la prima telefonata al 118 risale alle 14.22) può essere siano passati diversi minuti, non pochi, forse addirittura un’ora, complice lo stato confusionale in cui versava la donna, praticamente paralizzata dallo choc. L’uomo, nella sfortuna, ha avuto la fortuna - se così si può dire - di poter essere almeno assistito da tre medici rianimatori contemporaneamente. Ce n’era uno a bordo dell’elicottero del 118, appena sceso dalla montagna friulana per un altro intervento. Un secondo era il capo dei reperibili del Soccorso alpino, e un terzo - un medico donna di Tolmezzo - si trovava ieri a Trieste proprio perché al mattino si era svolta in Val Rosandra un’esercitazione del Soccorso alpino. È stata quest’ultima, che conosce il tedesco, a comunicare con il ferito, che nel corso del salvataggio ha mostrato evidenti segni di peggioramento delle sue condizioni di salute: aveva crescenti difficoltà di movimento, e stava gradualmente perdendo coscienza. Sanitari del 118 ed esperti del Soccorso alpino, una volta calati sul luogo dell’impatto, hanno provveduto a prestare le prime cure all’infortunato e poi l’hanno posizionato sulla barella mobile che è stata allacciata al verricello con l’elicottero in volo sopra la spiaggia, insieme a un operatore. Prima l’hanno fatto “atterrare” sulla strada e poi l’hanno caricato proprio sull’elicottero, che è partito alla volta di Udine in codice rosso, il massimo livello di urgenza in una scala di quattro.
Le operazioni di recupero, cui hanno partecipato anche i vigili del fuoco, la Capitaneria e un’autoambulanza del 118 giunta da Santa Croce, hanno chiaramente comportato disagi al traffico - particolarmente sostenuta in una domenica di sole come ieri - culminati con lunghe file a metà pomeriggio per la chiusura per oltre un’ora della Costiera. La circolazione - come hanno riferito i carabinieri di Aurisina, che si sono occupati in loco anche del traffico, in collaborazione con polizia di Stato e polizia locale - è tornata lentamente alla normalità attorno alle 18.
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