Cremcaffè cambia volto: Espresso, ma anche pane

Dopo una radicale ristrutturazione riapre oggi l’esercizio di piazza Goldoni Dolci e torte della nonna cotti sulla pietra in tre forni in ghisa del 1919

Foto BRUNI Trieste 30 05 2011 Crem Caffè:lavori di ristrutturazione
Foto BRUNI Trieste 30 05 2011 Crem Caffè:lavori di ristrutturazione

Si inaugura oggi pomeriggio il rinnovato locale della Cremcaffè in piazza Goldoni. Chi era abituato a frequentare quello che era il paradiso dell'espresso, si troverà di fronte a una rivoluzione. Quel locale, aperto nel 1955 da Primo Rovis - ancora oggi proprietario dell'immobile - è stato radicalmente ristrutturato. Semplicità, tradizione, genuinità e accoglienza le parole d'ordine dei due gestori: la Julius Meinl, società proprietaria del marchio Cremcaffè, e Paolo Fontanot, imprenditore triestino titolare della catena “Il pane quotidiano”.

«Ai clienti della vecchia torrefazione non mancherà nulla - assicura Fontanot -. Il caffè resterà l’anima del locale, sia servito in tazzina che venduto sfuso in grani. La novità sta in un vero e proprio panificio, con tanto di laboratorio dedito alla riscoperta dei sapori del pane fatto in casa, con farine genuine e ingredienti tipici della cucina delle nostre nonne».

I colori tenui e l’arredamento anni ’50 hanno lasciato spazio al teak. Il legno amato dai marinai regna sulle pareti e nelle rifiniture, mentre il pavimento è in marmo di Aurisina. «Abbiamo pensato a un locale più moderno, più funzionale - riferisce Duilio Bartole, manager della Julius Meinl - che resti aperto 365 giorni all’anno fino alle 23. Le eccellenze della storica Cremcaffè sono state comunque conservate e raffinate». Basta guardare i sei contenitori per il caffè sfuso: moderni parallelepipedi in vetro, ciascuno capace di contenere 80 chili di miscela.

La zona a destra resta dedicata all'espresso. Una parete a specchi fumé ospita tre grandi monitor, che trasmetteranno video sulla lavorazione del pane e dei dolci. Un modo per intrattenere i clienti e non far rimpiangere il vecchio nastro trasportatore, rimosso, che trasferiva tazzine e bicchieri fino al locale delle lavastoviglie.

Accanto all'entrata, uno spazio riservato alla preparazione dei frappé, altro vanto della vecchia Cremcaffè. «Non li faremo più con le polverine - spiega Fontanot - ma con ghiaccio, latte e frutta fresca». In quell'angolino dove si ordinavano i frappé al gianduia, alla fragola o al cioccolato, dando il via ad un balletto delle commesse che riempivano i grandi bicchieroni d'acciaio prima di farli inserirli sotto a una serie di rumorosi frullatori, ora è stata sistemata un'enorme vasca per il ghiaccio, con accanto i contenitori per fragole, ananas e cocco.

Sul lato sinistro del locale prende invece vita il panificio. Tre forni in ghisa con cottura sulla pietra, risalenti al 1919, cucineranno il pane impastato nel laboratorio retrostante. Laboratorio che giornalmente preparerà anche dolci, torte salate, pizzette e altri stuzzichini, perfetti anche per la pausa pranzo o l'aperitivo. Stasera alle 18 ci sarà un rinfresco al quale si accede su invito, e dalle 19 la nuova Cremcaffè sarà aperta a tutta la città.

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