Cresce l’imprenditoria cinese a Gorizia: +6%

Gastronomie d’asporto e ristoranti. Sino a ieri, la presenza imprenditoriale cinese a Gorizia si limitava a questo comparto. Difficilmente, erano interessati altri settori: gli involtini primavera e gli spaghetti di soia, insomma, erano gli indiscussi protagonisti.
Boom di imprenditoria
con gli occhi a mandorla
Oggi, non solo in città ma in tutta la provincia (per non dire nell’intero Friuli Venezia Giulia), si assiste ad un’esplosione di aperture di centri massaggi e di grandi magazzini, in cui è possibile trovare di tutto: dai vestiti (assoluti protagonisti) a giocattoli, bigiotteria, articoli after market per le auto, casalinghi, scarpe e... chi ne ha più ne mette. Tutto a prezzi concorrenziali. Una sorta di piccole “Standa” in salsa cinese.
In via Trieste, tanto per fare un esempio, è appena stato aperto un negozio di questo tipo, nei locali che sino a qualche tempo fa ospitavano il discount “Eurospin”, emigrato in una nuova sede poco più avanti. Dentro, si può trovare di tutto e più di qualcuno ha fatto notare che soltanto i cinesi, visti i tempi di crisi, potevano strappare quegli spazi al degrado. Lo stesso destino ha avuto, qualche tempo fa, l’ex negozio di abbigliamento “M&S” (già magazzini Bernardi) a Sant’Anna: anche lì ci sono i cinesi. Senza contare i tanti centri massaggi disseminati in città: da via Carducci a Lucinico.
Gli imprenditori con gli occhi a mandorla hanno iniziato a differenziare le proprie attività, tant’è che da diversi mesi ormai è approdato in piazza Vittoria il primo barbiere cinese, a rinverdire una professione che (purtroppo) vede sempre meno giovani “indigeni” interessati.
Sì, la presenza cinese è consistente, come in tutto il resto della regione. «Gli imprenditori cinesi - si legge nel report di Caritas/Migrantes raccolte in un volume della Fondazione Ethnoland - negli ultimi anni hanno conosciuto ritmi di crescita notevoli, specialmente nel commercio al dettaglio, diventando ben visibili in molti quartieri con le insegne dei loro negozi». Le lanterne rosse hanno preso gradualmente il posto delle vecchie insegne in ferro battuto che annunciavano la presenza di una bottega artigiana. E non sono soltanto sensazioni perché a confermarlo intervengono i dati messi gentilmente a disposizione dall’Ufficio statistica della Camera di commercio di Gorizia.
Le statistiche
dell’ente camerale
Soltanto nel capoluogo di provincia risultano esserci 34 imprenditori cinesi, con una crescita del 6 per cento rispetto all’anno passato. Nel dettaglio (illustrato nel grafico sopra) ben 19 sono impegnati nel settore del commercio al dettaglio: e qui rientrano tutte quelle attività (che per semplicità abbiamo definito “grandi magazzini”) di cui abbiamo parlato in precedenza. A seguire, resistono le attività di servizi alla ristorazione, fra cui le già citate gastronomie d’asporto: in tutto, risultano esserci otto esercizi commerciali di questo tipo. Ma ci sono anche due attività nel comparto delle attività sportive e di intrattenimento e altrettante di servizi alla persona.
Tutto ciò non fa altro che confermare che è in atto un’evidente differenziazione degli interessi imprenditoriali da parte dei cinesi.
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