Crisi, la spesa last minute con i prodotti in scadenza

di Pierpaolo Pitich
Prima ha iniziato ad intaccare le più svariate voci racchiuse nel paniere dei consumi delle famiglie: dai viaggi al carburante, dall’abbigliamento agli accessori, dal ristorante al tempo libero. Adesso la scure della crisi ha cominciato ad abbattersi, anche a Trieste, su un bene primario come quello della spesa alimentare, condizionando in modo preoccupante abitudini ed esborsi economici. Tra tasse, bollette, pagamenti non previsti, i cittadini si sono visti costretti a ripensare persino il budget dedicato ai consumi alimentari, tagliando sui costi e puntando sulle offerte. Ecco che allora le principali catene di distribuzione sono state costrette ad adeguarsi alla mutata situazione economica generale, con strategie di vendita studiate ad hoc. Le vetrine dei supermercati cittadini si riempiono continuamente di offerte, con sconti promozionali che arrivano fino all’80 per cento, soprattutto nel caso di prodotti che si avvicinano alla data di scadenza, proprio per evitare gli sprechi alimentari. Una spesa last minute.
Mentre, parallelamente, aumentano sempre di più i cosiddetti prodotti-risparmio, tutti rigorosamente al di sotto della soglia dell’euro, dalla carne ai formaggi, dalla verdura agli insaccati, fino ad arrivare agli alimenti essenziali come pane e latte. Le Coop di Trieste, Istria e Friuli, con 43 punti vendita sul territorio, sviluppano la loro strategia su un doppio binario: da una parte le promozioni riservate ai soci, anche attraverso l’utilizzo dei social network, con buoni spesa rapportati ai consumi. Dall’altra gli sconti rivolti a tutti nell’ambito dei festeggiamenti per i 110 anni dalla fondazione. «La cosa preoccupante è che la crisi adesso colpisce fasce della popolazione fino a poco tempo fa impensabili - sottolinea Pierpaolo Della Valle, direttore generale del gruppo -. E questo porta al risultato che, circa il 20 per cento dei consumi nei nostri punti vendita, derivi dalle offerte promozionali. La nostra filosofia è quella di rivolgerci in modo particolare ai nostri soci, ma soprattutto di realizzare, con la redistribuzione degli utili di esercizio, iniziative di carattere sociale, rivolte alle fasce più deboli della popolazione».
Stesso spirito, ma approccio diverso per il gruppo Bosco supermercati, che ha deciso di puntare su offerte promozionali mirate, su tutte quella del pane ad un prezzo fortemente concorrenziale, e nel contempo di istituire delle giornate tipo, con sconti del dieci per cento su tutta la spesa, rivolte alle fasce meno abbienti: il lunedì è stato dedicato agli studenti universitari, mentre il mercoledì pomeriggio ai pensionati. Per questi ultimi c’è anche la possibilità, al sabato, di usufruire di un pranzo completo a soli 10 euro. «La crisi esiste e la constatiamo ogni giorno anche sui nostri clienti - dichiara Fabio Bosco, contitolare della catena di supermercati presente in città con sette punti vendita -. Molte persone non hanno più i soldi per permettersi una spesa di qualità, mentre altrettante sono psicologicamente frenate nell’utilizzare i propri risparmi. Una reazione a catena alla quale noi rispondiamo con queste iniziative rivolte ai più deboli, affinché le persone comprino i prodotti della nostra città e possano così contribuire a ridare ossigeno all’economia triestina, per uscire definitivamente da questo momento difficile».
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