Croazia, allarme prezzi in Alto Adriatico

LUSSINPICCOLO. Il mugugno è generale e riguarda in special modo abitanti e turisti della regione insulare quarnerina, come pure di altre località di villeggiatura dell’Alto Adriatico. Le varie Rovigno, Abbazia, Crikvenica e Parenzo per capirci. Con l’arrivo della stagione turistica i prezzi di alimentari e bevande sono schizzati all’insù e non solo nei vari esercizi tipo bottegucce di quartiere, ma anche nelle panetterie e nei grandi centri commerciali.
Qualcuno si è rivolto direttamente agli ipermercati, inviando una lettera di protesta, come la municipalità istriana di Medolino, fattasi sentire presso le catene commerciali Plodine e Konzum (le più grandi in Croazia), mentre il comune di Arbe ha interpellato in merito l’ Agenzia croata per la tutela della concorrenza di mercato.
I risultati concreti? Per ora non si sono visti e dunque è sempre più lunga la lista di consumatori – istriani, abbaziani o isolani che siano – che si recano a Fiume a fare la spese. Il capoluogo quarnerino – montano presenta prezzi più bassi di un buon 20–30 per cento rispetto alle isole di Arbe, Veglia, Lussino e Cherso, come pure nei confronti della vicina Istria.
Si presenta conveniente specialmente il mercato centrale, sia per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli, sia in riferimento ai listini della carne e del pesce. I sindaci dei comuni interessati ammettono la propria impotenza, rilevando che la formazione dei prezzi è totalmente in mano ai commercianti senza alcun tipo di controllo. Lo ribadisce il primo cittadino di Lussinpiccolo, Gari Cappelli: «Purtroppo i costi dei grandi centri commerciali vengono stabiliti in base alla geografia. La nostra speranza è che sulle isole si portino quelle catene commerciali che praticano prezzi identici in tutto il territorio nazionale». É il caso dell’impresa Lidl che recentemente ha lanciato una campagna pubblicitaria con l’ammiccante slogan: «I nostri prezzi sono uguali in tutti i punti vendita della Croazia». Una concorrenza agguerrita e dunque non stupisce che dalle varie isole si catapultino giornalmente ai supermercati del Lidl fiumano decine di acquirenti.
Vediamo di fare un paio di esempi: un chilo di pomodori nelle rivendite fiumane della Konzum costa 7 kune e 99 lipe (1 euro e 6 centesimi). Ad Arbe, stesso prodotto e stesso centro commerciale ma listino diverso: 11 kune e 99 lipe (1 euro e 60 centesimi). Gli isolani sono malcontenti anche perchè i turisti soggiornano da questa parti 2–3 settimane e poi se ne tornano a casa, mentre invece i prezzi pazzi per gli abitanti delle isole restano durante tutto l’ anno, inverno compreso. «Non abbiamo purtroppo strumenti legali a disposizione per impedire questa situazione – questa l’ opinione del vice sindaco di Veglia, Miler – la vita sulle isole è costosa, c’è poco da fare».
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