Curzola, nella grotta sotterranea c’è un lago di acqua dolce

Una scoperta unica nell’ambito della regione insulare adriatica. E nello strato più profondo, acqua di mare
La grotta sotterranea individuata a Curzola (foto da slobodnadalmacija.hr)
La grotta sotterranea individuata a Curzola (foto da slobodnadalmacija.hr)

CURZOLA. Sull'isola di Curzola, in Dalmazia, è stata scoperta nelle settimane scorse una grotta sotterranea unica nel suo genere per quanto attiene la regione insulare adriatica: l’antro contiene infatti un lago di acqua dolce. Il rinvenimento si deve al biospeleologo curzolano Milan Vojinovic, da molti anni membro dell’Adip, la Società croata per le ricerche e la tutela della biodiversità.

«Non esiste alcuna isola in Croazia che possa vantare una simile caverna – ha affermato Vojinovic parlando con i giornalisti – la scoperta è frutto di anni di lavoro ed è tra le più importanti nella storia speleologica del mio Paese». Il biospeleologo ha anche aggiunto che «l’entrata nella grotta non è molto attraente: posso anzi descriverla come pericolosa, e probabilmente si è formato in seguito a una scossa sismica».

A Vojinovic e ai colleghi del team di ricerche, calatisi nelle viscere dell’isola fino a una profondità di 27 metri, è apparso il lago che ha in superficie un ampio strato di acqua dolce. Lo strato mediano è composto da acqua salmastra, quello più basso da acqua marina. «La cosa ci ha fatto capire come il lago sia direttamente collegato al mare – ha riferito Vojinovic – ha una dimensione in superficie di 25 metri per 6, mentre al momento ci è ignota la profondità del fondale. I rilievi preliminari hanno indicato una quota batimetrica di almeno otto metri. È una grotta che comporterà studi articolati, destinata secondo il sottoscritto ad aggiungersi alla lunga lista di attrazioni turistiche presenti a Curzola».

Coadiuvato dal biologo Roman Ozimec e dall’istruttore speleologo Damir Basar, Vojinovic ha appurato che il livello superficiale del lago, quello contenente acqua dolce, pullula di gamberetti ciechi della famiglia Tloglocaris, presenti nelle acque carsiche sotterranee. Si ha ragione di credere che i fondali di questo fantastico bacino siano popolati da specie marine, giunte nella grotta attraverso chissà quali canali. In base ai rilevamenti effettuati subito dopo la scoperta, si è appurato che la temperatura dell’aria è di 18 gradi, e l’umidità relativa è pari al 100 per cento. Quanto invece alla temperatura del lago, è quasi identica a quella dell’aria, sui 17,8 gradi.

C’è purtroppo una situazione a rischio. Nei dintorni della grotta sono da tempo in corso lavori edili che potrebbero comportare gravi danni e causare anche la distruzione della caverna. «Non è possibile fermare la costruzione e speriamo che i lavori si concludano senza conseguenze – è quanto dichiarato da Ozimec – posso dire inoltre che all’interno della grotta sono state rinvenuta ossa umane, appartenenti ad almeno quattro corpi. La polizia ha fatto il sopralluogo e presto scatterà l’indagine per accertare a chi appartenessero».

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