Da 20 anni Gradisca ricorda la Shoah
GRADISCA
Vent’anni in prima fila per ricordare le vittime della Shoah. Ritorna a Gradisca la Giornata della memoria, appuntamento che nella Fortezza forse è persino più sentito che altrove. Il comune isontino è stato infatti il primo in regione, e uno dei primi nella penisola, a onorare le vittime dell’Olocausto e del nazifascismo prima ancora che l'appuntamento assumesse caratura nazionale. Un atto sentito e dovuto, visto anche il forte legame di Gradisca con la comunità israelitica, presente sul territorio per quasi 3 secoli e le cui tracce sono tuttora facilmente riconoscibili per la presenza del ghetto in pieno centro storico e del cimitero ebraico. Era il 1993 quando l’allora amministrazione Fabris, a seguito dell’improvvisa ricomparsa in Germania di focolai neonazisti che sfociarono nella profanazione di numerosi cimiteri ebraici, coniò la manifestazione «Sotto lo stesso cielo»: una fiaccolata percorse la cittadina dal cimitero ebraico sino al cuore della fortezza. Un tema talmente sentito dagli amministratori, quello della pace, che l’allora sindaco Fabris scrisse fra l’altro di suo pugno una lettera di plauso all’allora premier israeliano Ytzhak Rabin, al leader palestinese Yasser Arafat e al presidente Usa Bill Clinton, protagonisti degli accordi di Oslo che nel ’93 parevano poter segnare una svolta nel conflitto in Terra Santa. La lettera autografa di risposta inviata da Rabin, che verrà assassinato due anni dopo, è tuttora conservata a palazzo Torriani. Quest’anno la Giornata della memoria prevede oggi, alle 10, un omaggio al cimitero ebraico e l’ inaugurazione nell’ atrio di Palazzo Torriani della mostra degli elaborati grafici eseguiti dagli studenti delle classi terze dell’Istituto comprensivo “della Torre”. (l.m.)
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