Da Amburgo a casa in bici in 7 settimane

L’esperienza di Giacomo Carraro di Lucinico: conclusi gli studi è rientrato macinando 3mila chilometri
Un ritorno a casa decisamente fuori dal comune. Protagonista di questa avventura è il ventiseienne di Lucinico Giacomo Carraro, che dopo aver superato brillantemente un periodo di studio in Germania, ad Amburgo, ha deciso di ritornare a casa in sella alla sua bicicletta. E per giunta concedendosi un piccolo tour europeo. Un’idea che lo ha costretto a pedalare per più di tremila chilometri, che Giacomo ricorda e ricostruisce tratto dopo tratto. In media, ha macinato tra gli 80 e 120 chilometri al giorno. «Sono partito da Amburgo il 30 giugno e ho attraversato Olanda, Belgio e Francia» il suo racconto, «poi sono sceso verso la costa, ho superato gli Appennini e sono andato a Barcellona, da dove ho preso un traghetto per sbarcare a Civitavecchia. Ho toccato anche Pescara e Napoli, scendendo verso la costiera amalfitana e Leuca. Dopo qualche giorno mi sono imbarcato una seconda volta, da Brindisi, per raggiungere Igoumenitsa, in Grecia. Da qui ho pedalato ancora fino a Skopje».


L’itinerario di Giacomo prevedeva fin dal principio di non attraversare i Balcani in bicicletta. Il ritorno a Gorizia, quindi, è avvenuto in bus. «Inizialmente» ricorda, «la mia intenzione era solo quella di farmi un bel giro in bicicletta, ma quasi subito è subentrato il problema economico. Viaggi del genere possono essere molto costosi, così ho cercato qualche sponsor che mi potesse aiutare. Al mio appello hanno fortunatamente risposto la Alpacargo, di un artigiano di Treviso che ha fornito la bicicletta, e la la Nüwiel, una start-up di Amburgo, che mi ha fornito il carrello. Sono stati aiuti determinanti per affrontare un itinerario simile». Giacomo, nelle sue sette settimane di viaggio, sempre in solitaria, si è ritrovato a dormire accampato un po’dove capitava, ma ha trovato in un più di un’occasione risposta da altri appassionati delle due ruote, grazie a una community online dedicata ai ciclisti che compiono lunghe percorrenze.


Ma da dove nasce questa passione per le lunghe pedalate? «Per sei mesi ho vissuto a Dresda facendo ogni giorno quaranta chilometri in bici» racconta Giacomo, «e lì mi sono reso conto che in pochi mesi mi ero allenato al tal punto da riuscire a fare giri in bicicletta anche molto lunghi. In Germania è una cosa più comune, a differenza dell’Italia, dove le persone sgranano ancora gli occhi quando si parla di spostarsi in bici». Ad Amburgo, Giacomo ha studiato ingegneria ambientale ed economia, e la sua lunga pedalata estiva rappresenta in un certo senso anche il superamento del confine tra l’età dello studio e quella del lavoro, visto che ad attenderlo a settembre c’è già un posto a Berlino in una azienda che si occupa di trasformare i rifiuti in energia. Ma l’intenzione non è certo quella di appendere la bici al muro. Tutt’altro. Per l’estate del prossimo anno Giacomo si sta già preparando ad affrontare la Berlino-Istanbul, e il sogno nel cassetto è quello di partire per Tokyo nel 2020, in occasione delle Olimpiadi.


Alessandro Caragnano




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