Da Bersani a Renzi il Pd si aggrappa a Debora

Il partito sfiora il 27% e conquista la leadership in Friuli Venezia Giulia Roma, dopo la bufera Quirinale, sommerge di complimenti la neopresidente

TRIESTE. Ora tutti guardano al miracolo Serracchiani. Il Pd, ridotto in brandelli a Roma, è il primo partito in Friuli Venezia Giulia. Con il 26,82% dei voti doppia il Movimento Cinque Stelle (13,75%) che, alle politiche di febbraio, era riuscito ad ottenere il 27,23 alla Camera piazzandosi in testa. Effetto Serracchiani. A cui ora i big si aggrappano. Lei stessa, davanti alla selva di microfoni e telecamere che la circondano in piazza Oberdan, dichiara: «Voglio giocarmi una presenza forte nel Pd». Dai vertici è un coro di apprezzamenti. Che, stavolta, non conosce correnti. Matteo Renzi, dagli studi di “Otto e mezzo”, è uno dei primi a telefonare all’europarlamentare per complimentarsi. Dopo il sindaco di Firenze tocca a Bersani. «Brava Debora. E bravo il Pd. La vittoria del centrosinistra in Friuli Venezia Giulia – afferma il segretario dimissionario – il risultato conseguito dal Pd e i voti conquistati personalmente da Debora Serracchiani sono fatti davvero importanti. È la dimostrazione che il Pd e i suoi rappresentanti, anche in un momento molto difficile, riescono a raccogliere la fiducia degli elettori. Naturalmente la vittoria non cancella le preoccupazioni per un massiccio fenomeno di astensione dal voto – dice Bersani – ma confido nella capacità di governo del centrosinistra per recuperare presto il rapporto di fiducia anche con questa parte dell'elettorato».

Su di lei, almeno per questo, il Pd pare ricompattarsi. «Complimenti a Debora Serracchiani», è il plauso di Massimo D’Alema. L’elezione rappresenta «senza dubbio un riconoscimento del lavoro da lei svolto in questi anni. Non solo, perché il successo è un segnale di incoraggiamento e speranza nel momento non facile che sta vivendo il Pd e conferma che il centrosinistra può raggiungere risultati positivi anche al Nord». Segue, a ruota, Ignazio Marino, candidato sindaco a Roma. «Auguri di buon lavoro cara Debora», twitta. «Questa è la dimostrazione che quando c’è gente nuova e preparata si vince». Si fa sentire, via Facebook, pure il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Grande Debora, perché hai vinto e, soprattutto, perché hai vinto oggi. È un bel segnale di speranza e fiducia per il futuro». In serata arriva la nota ufficiale del Pd nazionale: «I voti espressi alla sola candidata testimoniano la capacità di Debora di parlare agli elettori».

Nel corso dello scrutinio, quando i primi segnali lasciavano presagire una possibile vittoria di Serracchiani, la candidata incassava il sostegno del capogruppo del Pd Roberto Speranza che, al TgLa7, si diceva sicuro che «il risultato di Serracchiani dimostra che il partito ha un futuro». Anche Furio Honsell, sindaco uscente a Udine, nel tardo pomeriggio dava per acquisita la vittoria dell’europarlamentare: «Un risultato grandioso», sono state le parole che hanno accompagnato l’abbraccio nella sede del Pd a Udine quando ancora mancavano 70 sezioni da scrutinare. Vannino Chiti, senatore del Pd, dà una lettura nazionale al risultato del Pd. «L’elezione di Napolitano, dopo giorni convulsi e negativi, e la non subalternità ai diktat del Movimento 5 Stelle sono state comprese e premiate dai cittadini – spiega – questo è il messaggio che viene dal voto in Friuli Venezia. Su questa strada si deve andare avanti senza paura. Per un partito riformista la priorità sono gli interessi del Paese».

Gianpaolo Sarti

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