Da Dignano a Corfù lo “strano” viaggio di una santa reliquia

È quella di San Barbaro che sarà donata alla nuova chiesa ortodossa di Potamos. Placet della Santa Sede

DIGNANO. La Chiesa parrocchiale di San Biagio di Dignano si priverà di una piccola parte delle reliquie di santi per cederla a una chiesa ortodossa a Corfù. Sotto lo sguardo vigile di un esponente del clero, della sovrintendenza ai beni culturali e del patologo Ilija Ku›inar, dal sarcofago contenente i resti mummificati di San Barbaro, è stato asportato un osso della scatola cranica, riposto poi in una custodia. Questo tesoretto sacro–spirituale, sarà consegnato il 3 febbraio prossimo ricorrenza di San Biagio, alla delegazione attesa a Dignano, della chiesa ortodossa di Potamos sull'isola greca.

Ma come si è arrivati alla donazione? A Potamos è stata costruita una nuova chiesa dedicata a San Barbaro e il parroco locale ha subito lanciato l'idea di acquisire qualche reliquia del santo. Dopo una breve ricerca è venuto a sapere che a Dignano, sin dai tempi di Napoleone, sono custoditi i corpi mummificati e reliquie di alcuni santi, tra cui San Barbaro.

Come raccontato dal parroco di Dignano don Marijan Jeleni„, l'arcivescovo di Corfù Joannes Spiteris, che è anche professore in Vaticano, ha fatto richiesta delle reliquie alla Santa sede che ha dato disco verde. Altrettanto è stato fatto da monsignor Ivan Milovan che all'epoca era Vescovo della Diocesi di Parenzo–Pola. Il 15 maggio prossimo ricorrenza di San Barbaro, una missione della chiesa dignanese sarà a Corfù per presentare la reliquia ai fedeli greci.

Indubbiamente l'intera operazione è molto interessante e curiosa allo stesso tempo. Infatti ha un solo precedente: la cessione di alcune reliquie di San Simone alla chiesa di Gerusalemme che le aveva richieste. Però è la prima volta in assoluto che le reliquie di santi vengono cedute dalla Chiesa cattolica a quella ortodossa. Un gesto che don Jeleni„ definisce come un invito alla pace e alla convivenza tra tutti gli uomini, oltre che a promuovere le due parrocchie nel mondo.

Ma chi era San Barbaro? Due sono i santi con lo stesso nome le cui biografie appaiono piuttosto discordanti. Sintetizzando un po' tutte le fonti, si arriva alla conclusione che Barbaro fosse stato un pirata sbarcato vicino a Patrasso. Questi si sarebbe convertito al cristianesimo dopo essere entrato in un chiesa che voleva depredare.

Il nome “Barbaro” Deriva dal greco “barbaros” e significa “straniero”. L’onomastico viene tradizionalmente festeggiato il 6 maggio in ricordo di San Barbaro martire. Con questo nome si venera ancora un altro martire e soldato il 14 maggio.

(p.r.)

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