Da domani in Fvg alt all’obbligo di mascherine all’aperto e al chiuso se c’è distanza

Il presidente Fedriga firma oggi la nuova ordinanza per il Fvg. Laddove non sarà possibile garantire il metro di margine di sicurezza, la protezione andrà indossata
Bonaventura Monfalcone-07.05.2020 Fase 2-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-07.05.2020 Fase 2-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE Addio alla mascherina obbligatoria all’aperto e al chiuso, con l’avvertenza però di tenerne sempre una in tasca da indossare in tutte le situazioni in cui sia impossibile mantenere la canonica distanza di sicurezza di almeno un metro. Sarà questa la portata principale dell’ordinanza che il governatore Fvg Massimiliano Fedriga firmerà oggi e che da domani darà il via all’apertura di quasi tutte le attività ancora ferme. E intanto il Friuli Venezia Giulia si prepara ad accogliere turisti da fuori regione, perché il governo ha deciso di liberalizzare da oggi tutti gli spostamenti all’interno del Paese.

Ma ciò che più avrà impatto – anche visivo – sulla vita dei residenti sarà la fine dell’obbligo di mascherina, che la giunta aveva introdotto schierandosi con i pochi territori in cui l’uso dell’ormai arcinoto dispositivo di protezione è stato imposto costantemente, come nel caso ad esempio di Lombardia, Campania e Veneto. Il presidente Luca Zaia ha cancellato l’obbligo dal primo giugno e lo stesso farà il collega Fedriga da domani, dopo aver già permesso nelle scorse settimane di praticare sport a volto scoperto se in luogo isolato e in solitaria. Non sarà però un “liberi tutti”, perché l’ordinanza imporrà la mascherina, tanto all’aperto quando al chiuso, qualora il distanziamento sociale non sia possibile, come ad esempio al supermercato o in un bar affollato.

Il testo è ai dettagli. Per quanto riguarda le attività economiche, liberalizzerà tutte quelle contenute nelle linee guida vergate dalla Conferenza delle Regioni e non ancora permesse dai precedenti interventi di Fedriga. Potranno così riaprire i battenti centri benessere, spa e piscine termali, ma anche i parchi tematici per bambini. Pure le guide turistiche e montane potranno rimettersi in attività. E se le indiscrezioni troveranno conferma, avranno facoltà di ripartire anche cinema e spettacoli dal vivo, che le norme nazionali prevedono di far riprendere solo a metà giugno. Nessun disco verde, invece, per locali notturni e discoteche: la giunta vuole prendersi ancora un paio di settimane per valutare le conseguenze della fine del lockdown sulla curva dei contagi. Se i livelli dovessero mantenersi quelli attuali, è probabile che Fedriga consideri una riapertura nella seconda metà del mese.

E quando si parla di rischio di una nuova crescita dei positivi, il pensiero va subito alla mobilità interregionale, che contiene in sé il rischio inevitabile che persone provenienti da aree più colpite possano essere inconsapevoli vettori del coronavirus. Al contrario di alcuni governatori dell’Italia meridionale, la giunta vede ad ogni modo con favore gli spostamenti dalle altre regioni e Fedriga si è più volte detto convinto che un rigoroso rispetto delle regole di sicurezza (distanziamento, mascherina e pulizia accurata delle mani) può evitare effetti negativi.

Con la stagione balneare ormai cominciata, accogliere residenti in altri territori diventa peraltro una necessità per salvare almeno in parte l’estate turistica del Fvg. Sulle spiagge la Regione non darà tuttavia regole uguali per tutti nell’ordinanza, dopo aver registrato la disparità di vedute fra gestori di stabilimenti collocati in contesti naturalistici molto diversi tra loro: pur dopo aver annunciato il provvedimento, la giunta ha infine deciso di affidare ai Comuni la responsabilità di stabilire le regole di accesso nei rispettivi confini municipali.

Per molte attività, tuttavia, il permesso sulla carta non corrisponderà all’automatica riattivazione. Buona parte dei cinema ritengono ad esempio non conveniente rinunciare agli ammortizzatori economici, davanti a prospettive di lavoro molto incerte. Lo stesso dicasi per le sagre, anch’esse destinate a essere autorizzate da domani. A fare i conti sono anche i centri estivi per bambini: la giunta ha permesso la riapertura da oggi, esteso la possibilità di frequenza ai bimbi al di sotto dei tre anni e garantito aiuti per ridurre parte dei maggiori costi che le strutture dovranno sostenere, dovendo ospitare però un numero inferiore di piccoli utenti. Fedriga spera però che le strutture rispondano «per un aiuto concreto ai genitori, e per i bambini che recuperano spazi di socialità indispensabili, senza arretrare sulle misure di sicurezza e buonsenso».

Il governatore è ottimista anche sull’economia: «Il Fvg è l’unica regione d’Italia che mette insieme una maggior capacità competitiva sia dal punto di vista economico che da quello del contenimento del contagio. Abbiamo tutte le possibilità per ripartire: a industriali e imprese dico di aver fiducia nella Regione e nel futuro, e di aver il coraggio di investire». —




 

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