Da Lady Gaga a Gwyneth Paltrow Il the delle star sbarca a Trieste

Roberta e Sebastian hanno aperto ad Aurisina un laboratorio dove producono la kombucha 
Micol Brusaferro

la coppia



«Siamo gli unici a Trieste, e tra i pochi in Italia, oggi specializzati nella produzione della kombucha e il nostro sogno è che questa bevanda, così come la nostra azienda, diventi sempre più diffusa». Roberta Nobile e il compagno Sebastian Prennushi, entrambi triestini, entrambi trentenni, parlano così della loro avventura, iniziata ufficialmente lo scorso ottobre con l’avvio di un piccolo laboratorio ad Aurisina e la nascita di un marchio che in pochi mesi ha già fatto passi importanti. La società si chiama Crave Srl, il brand Intro e il sito ufficiale www.introfoods.com.

La scommessa è quella di puntare su un prodotto ancora poco presente in Italia, ma che in altri paesi ha già raggiunto negli ultimi anni un enorme successo. «Si tratta di un the fermentato che ha origini orientali», racconta Roberta: «L’abbiamo scoperto in Canada, dove Sebastian ha vissuto dai 19 ai 29 anni e dove per un periodo l’ho raggiunto anch’io. Lo bevono tanto anche negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Viene considerato non solo buono ma anche salutare».

E a elogiare di questi tempi le caratteristiche della kombucha sono pure molte star, come Lady Gaga o Gwyneth Paltrow: «In America negli ultimi dieci anni si è assistito a un vero e proprio boom. Inizialmente, in Canada, preparavamo la kombucha nella nostra abitazione. Poi, pensando da tempo di poter creare qualcosa di nostro, a Trieste, ecco l’idea di fondare un’azienda, tornando appunto “a casa”».

E così i due ragazzi si documentano, studiano, si preparano, testano gli ingredienti con grande cura, svolgono ricerche sulle modalità migliori per la preparazione. «Abbiamo iniziato in realtà a produrre già ad agosto 2021, ma le vendite vere e proprie sono iniziate a ottobre. Contiamo già una trentina di clienti sul territorio – spiega ancora Roberta con orgoglio – tra bar e negozi. Siamo molto felici perché lo consideriamo un primo traguardo». E i due sono contenti anche di aver investito nella loro terra natale: «Vivendo all’estero c’era in noi della nostalgia, ma soprattutto volevamo costruire qui una realtà nuova e sviluppare le nostre idee. Siamo gli unici a Trieste, e forse in tutta la regione, specializzati nella kombucha, ma siamo pochissimi anche in Italia. E abbiamo scelto Aurisina per il nostro laboratorio non a caso. Serviva un luogo con l’aria buona, perché la fermentazione del the è fondamentale. A questo abbiamo aggiunto un’attenzione enorme agli ingredienti, li selezioniamo uno ad uno dai singoli paesi dove sono più buoni. Ad esempio lo zenzero arriva dal Perù, la guava dalla Colombia». Anche altri dettagli sono molto curati, come etichette e bottiglie: «La scelta è stata di un packaging originale, grazie alla bravura di una nostra coetanea, triestina anche lei, Greta Curzi, che ha curato il design. Inoltre tutti i materiali che utilizziamo prevedono una grande attenzione all’ambiente».

L’obiettivo dei due ragazzi è ora quello di far uscire il brand dai confini cittadini «ma nel frattempo siamo soddisfatti perché molti a Trieste non conoscevano la bevanda, hanno accolto la sfida di inserirla nei loro prodotti e la stanno riordinando. Quindi è piaciuta ed è stata un’ottima risposta che premia i nostri sforzi». Sì perché Roberta e Sebastian avevano iniziato a pianificare il loro laboratorio di kombucha già cinque anni fa: «Un progetto lungo, pensato, programmato con i giusti ritmi. Per un piccolo brand italiano, o meglio triestino, che speriamo possa affermarsi sempre più. E noi ci mettiamo cuore e passione in ogni piccolo gesto».—





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