Da Muggia alla Sardegna con tappa a Gradisca

Gradisca. A piedi per oltre un anno: 7 mila chilometri attraverso le montagne dello Stivale, per vivere un’avventura irripetibile e per promuovere (e fare riscoprire) il cosiddetto “Sentiero Italia”. È passata da Gradisca la “pazza” avventura di un gruppo di amici tra i 25 e i 30 anni provenienti da tutta la penisola, protagonisti del progetto “Va’ Sentiero”. Anzi, la Fortezza è stata una delle primissime tappe del gruppo partito nei giorni scorsi da Muggia. Il viaggio si concluderà in Sardegna, probabilmente nell’autunno 2020.

Il cosiddetto “Sentiero Italia” è un percorso realizzato tra il 1983 e il 1995 grazie allo straordinario lavoro di centinaia di appassionati volontari del Cai e all’appoggio di alcuni sponsor. «L’idea era venuta a Riccardo Carnovalini, Teresio Valsesia e Giancarlo Corbellini, tre nomi importanti nella storia dell’alpinismo e dell’escursionismo italiani – spiegano i ragazzi –. Volevano collegare Trieste a Santa Teresa di Gallura, attraversando l’Italia minore. E ci sono riusciti». Venti regioni, 6.166 km, 350 mila metri di dislivello complessivo, 368 tappe. Il sentiero venne individuato, tracciato, segnalato e poi inaugurato nel 1995 con l’iniziativa CamminaItalia. Quattro anni dopo venne percorso nuovamente grazie agli Alpini. Dopo di che, il silenzio. E l’abbandono. Molti tratti sono stati ricoperti dalla vegetazione. Così è nata l’associazione Va’ Sentiero. I ragazzi hanno cercato risorse e sponsor per la loro “pazza” idea, per far tornare a parlare del Sentiero Italia, per coprire le spese di viaggio e garantirsi un supporto di filmakers e fotografi che racconterà la loro avventura. Mentre il Cai ha investito risorse per farlo riaprire. Ma ora tocca a loro, a questi ragazzi coraggiosi, restituirgli visibilità. Il sindaco di Gradisca e l’assessore David Cernic hanno portato il loro saluto e augurato buon cammino al team di 9 ragazzi.

La Fortezza li ha in qualche modo adottati: Furio Gaudiano, titolare del b&b “Eggenberg”, non ha voluto sentire ragione e li ha ospitati gratuitamente. –

L. M.

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