Da Perazza ombre e dubbi sul futuro dell’Ortopedia

il segretario cittadino del pd interviene sul san giovanni di dio 

«La determinazione e il coraggio di molti goriziani che per giorni hanno fatto sentire la loro voce in difesa dell’ospedale di Gorizia alla fine sono stati premiati e l’assessore Riccardi ha annunciato la riapertura della Unità di terapia intensiva cardiologica e la presenza del medico cardiologo sulle 24 ore».

Questo il primo commento del segretario del Pd cittadino Franco Perazza alla riapertura della Utic. «I goriziani non si erano accontentati delle rassicurazioni date a suo tempo dal sindaco Ziberna e dallo stesso Riccardi. In molti avevamo lanciato l’allarme: era partita una raccolta firme e c’era stata la presa di posizione netta di quasi tutti i consiglieri comunali di opposizione, a cui era seguita un’onda inarrestabile di proteste sui social e con mail inviate al sindaco - rimarca Perazza -. Sono intervenuti anche i consiglieri regionali Moretti (Pd), Honsell (gruppo misto), Centis (Cittadini) e Dal Zovo (M5s). L’allarmante dichiarazione del dg Poggiana il 20 maggio in Consiglio regionale “Stiamo facendo un ragionamento con i cardiologi di Gorizia e Monfalcone e con il professor Sinagra: nell’Isontino abbiamo un reparto a Monfalcone e uno a Gorizia. Adesso risolveremo tale questione” non lasciava dubbi sul rischio che si correva. Finalmente l’assessore Riccardi ha dovuto prendere atto delle richieste dei cittadini e ha deciso per la riapertura della Utic».

Dunque tutto bene? Non proprio e non del tutto. Infatti secondo l’esponente politico goriziano non c’è ancora il ripristino completo delle attività del reparto di Ortopedia. «Se agli ortopedici goriziani fosse preclusa la gestione dell’Ortopedia traumatologica i cittadini, penso in particolare ai molti anziani e alle persone sole, in caso di fratture si vedrebbero costretti ad essere ricoverati a Monfalcone con evidente grave disagio». Ma ciò che più preoccupa Perazza è capire il disegno complessivo dell’Asugi. «La Unità di Terapia intensiva cardiologica è stata riattivata a Gorizia anche perché all’ospedale di Monfalcone inizieranno dei lavori di ristrutturazione. Ma cosa succederà a settembre, quando saranno completati i lavori di ampliamento del Dipartimento di Emergenza e Accettazione del San Polo? Solo la lettura del misterioso Atto aziendale potrà fugare dubbi e preoccupazioni. Permane dunque la nostra mobilitazione, ma ormai i goriziani hanno dimostrato di voler contare e di non essere più disposti a subire passivamente decisioni ingiuste che penalizzano questo territorio – conclude Perazza –. Dunque, ci godiamo questo primo importante risultato assieme ai tanti che lo hanno reso possibile». —

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