Da Pola fino a Sistiana 132 anni di storia tra tuffi post regata e “pasta e fasoi” da urlo

il reportage Dietro le tapparelle semiabbassate di un primo pomeriggio estivo il mare lambisce la sede della Società Nautica Pietas Julia, all’ingresso della spiaggia della Caravella, nella baia di...
Silvano Trieste 2018-07-26 Societa' Nautica Pietas Julia
Silvano Trieste 2018-07-26 Societa' Nautica Pietas Julia

il reportage



Dietro le tapparelle semiabbassate di un primo pomeriggio estivo il mare lambisce la sede della Società Nautica Pietas Julia, all’ingresso della spiaggia della Caravella, nella baia di Sistiana. Dei bambini si inseguono lungo il molo che corre lungo il perimetro dell’edificio, dove posano immobili alcune signore dalla pelle imbrunita dal sole. Incorniciata a una parete, nel frattempo, sta una canotta da rematore dei primi del Novecento. Poco oltre sono affissi la Stella d'oro e il Collare d’oro al Merito sportivo, attribuiti alla società nautica dal Coni rispettivamente nel 1989 e nel 2006. Nel mezzo, una serie di coppe e di trofei; il guidone giallo e verde; le fotografie in bianco e nero. Cimeli non solo sportivi che raccontano i 132 anni della Pietas Julia, da compiere il 14 agosto. Ma la società non è sempre stata qui.



Pietas Julia nasce con il titolo di club nautico, dedito inizialmente alla voga oltre che alla vela, nel 1886 a Pola: della città istriana riprende il nome latino. Tra i più antichi club a livello nazionale, Pietas da subito si connota appunto come filo-italiano, in contrapposizione al governo imperiale austroungarico che in quegli anni governa il litorale. Tanto che allo scoppio della Prima guerra mondiale il presidente Oscar Rossi e altri membri del Consiglio direttivo sono arrestati e la Società sciolta d’ autorità. Alla fine del conflitto, rientrati i reduci, la Pietas riprende la sua attività. Periodo d’oro per i successi sportivi è quello compreso tra il 1926 al 1946, quando emergono nelle specialità remiere campioni come Alberto Flaccio, Giovanni Pinat, Ettore Mirk, Leopoldo Bari, Roman Beltrame, Bruno Puia, i fratelli Gigante, Gianni Polonio, Attilio De Grassi e Carlo Alessandrino. Nella vela, intanto, gareggiano barche dai nomi di prestigio come Tartini, Mimi, Eros, Euro, Caprera, Argia ed Elly, del presidente Rossi. Il 18 agosto 1946 la tragedia. In quello che dovrebbe essere un giorno di festa organizzato dalla Pietas, l’esplosione di una pila di bombe accatastate sulla spiaggia di Vergarolla uccide un centinaio di persone e fa crollare la sede della società. Quest’ultima dopo pochi mesi ammaina il guidone, per issarlo nuovamente nel 1948 a Monfalcone, a Marina Nuova di Panzano, non senza difficoltà: un vecchio capannone per sede, pochi soci e risorse modeste. Il nuovo corso del circolo inizia nel 1961: si trasloca a Sistiana, in un edificio messo a disposizione dal principe Raimondo di Torre e Tasso, e Guido Bernetti diventa presidente. Il 1972 vede il trasferimento nell’attuale sede e l’inizio del progressivo imporsi della vela sulle altre discipline.



Nel frattempo gli atleti della Pietas accumulano una serie di successi, che varranno alla società i riconoscimenti del Coni sopra menzionati. È il 1988 quando Maurizio Planine è primo sia ai campionati italiani Hobie Cat sia agli europei. Un primato, quello nazionale, che replica nel 1990. Nello stesso anno Adriano e Giuliano Chiandussi sono campioni italiani di 420; quello successivo tocca all'equipaggio femminile Neri-Raffaelli. E così via. 1995: il titolo italiano Hobie Cat è dell'equipaggio Borghi-Peraino. 1996: le gemelle Elisa e Chiara Boschin vincono i titoli nazionale e mondiale di 420 femminile. 1998 e 1999: Mattia Pressich conquista due titoli italiani e due mondiali in classe Optimist. 2000: Planine vince il campionato italiano di J24. 2003: conquista, nella stessa classe, i titoli europeo e mondiale. 2005: l’equipaggio Planine-Budinich vince il campionato italiano Hobie Cat. Francesca Komatar è intanto prima classificata in quello classi olimpiche su Europa. La stessa Komatar con Sveva Carraro nel 2008 e nel 2013 vince il Campionato Italiano Classi Olimpiche. I Chiandussi nel 2008 ottengono il titolo di Campioni Italiani Master in classe 470 e Giuliano, nel 2011, vince anche il titolo italiano in classe Ufo. Dopo aver vinto il Campionato Italiano in Laser Radial nel 2007 e nel 2011, nel 2013 Francesca Clapcich è chiamata a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Londra, ottenendo un ottimo piazzamento. Sbarcata dalla Volvo ocean race, quest'anno è chiamata in Coppa America.



«Oggi la nostra squadra agonistica è composta da 46 atleti, seguiti da quattro allenatori e suddivisi tra Optimist, Laser e 420 - spiega il presidente della società Gianfranco Zotta -. Ad agosto mandiamo tre equipaggi ai mondiali di Newport, su cinque qualificatisi nell’intero Friuli Venezia Giulia. Uno dei nostri equipaggi è inoltre primo nel ranking nazionale». Ma molto si punta anche sullo sport giovanile: «Ogni anno oltre 200 ragazze e ragazzi sono avvicinati alla scuola di vela, dove insegnano coloro che tra i nostri atleti hanno conseguito la patente da istruttore. Finito l’allenamento si fa un tuffo: un’occasione balneare offerta dalla posizione privilegiata a Sistiana, che non tutti i circoli hanno». Sono 180mila i chilometri percorsi ogni anno dai furgoni per partecipare alle regate e 85 i giorni che in media un atleta trascorre in mare ogni anno. Per quanto riguarda invece i soci, quelli ordinari sono 248, cui si sommano 183 aggregati, ovvero i familiari. Circa 130 sono gli ormeggi in baia, gestiti direttamente a uso esclusivo dei soci.

Passando alle regate, quella per Laser si svolge a maggio, quella per Optimist a giugno e il Trofeo Bernetti, quest’anno alla sua 47esima edizione, la prima settimana di ottobre: «Il banco di prova per la Barcolana. Vi partecipano circa 250 barche: le stesse che poi intendono competere a livello agonistico per la Coppa d’autunno e non soltanto parteciparvi. La “pasta e fasoi” del Bernetti, dopo la gara, è famosissima in tutto il golfo. L’anno scorso abbiamo acquistato 350 piatti di plastica che comunque non sono bastati». Il club organizza infine tre veleggiate, altrettante cene sociali e un campionato interno ai soci, cui segue sempre «una pastasciutta sociale in sede». Le cene sociali si organizzano durante il periodo estivo: in occasione del solstizio, quando la notte è la più corta dell’anno; a luglio, quando in occasione della grigliata dello sport «gli atleti si occupano del servizio ai tavoli e aiutano i nostri bravissimi cuochi, tutti soci volontari» e a Ferragosto. —





Riproduzione riservata © Il Piccolo