Dagli Usa alla Cina: l’anno scolastico in trasferta conquista i ragazzi triestini

Ben 33 gli iscritti delle superiori volati lontano per un’esperienza di lunga durata. E sono in crescita pure i viaggi-studio più brevi
Una foto scattata qualche giorno fa a Boston per un gruppo di una trentina di studenti del Dante che si sono fermati lì per dieci giorni per un soggiorno-studio in un college
Una foto scattata qualche giorno fa a Boston per un gruppo di una trentina di studenti del Dante che si sono fermati lì per dieci giorni per un soggiorno-studio in un college

TRIESTE Cresce il numero di studenti triestini iscritti alle scuole superiori che decidono di trascorrere un anno all’estero. Un trend, questo, registrato anche nel resto del Friuli Venezia Giulia. Nell’anno scolastico 2019/2020 sono stati infatti 33 i ragazzi che hanno fatto la valigia a Trieste, per un 10% in più rispetto all’anno scolastico precedente. La scelta ricade spesso sul quarto anno e alla base c’è la voglia di approfondire la conoscenza di una lingua straniera e di vivere, per la prima volta, una lunga esperienza fuori casa. Gli Stati Uniti costituiscono la meta più desiderata, ma i giovani hanno optato nell’occasione anche per Cina, Messico, Argentina, Paraguay e Austrialia, oltre che per diversi paesi europei. Al loro rientro dovranno sostenere un colloquio multidisciplinare a scuola: una valutazione necessaria per verificare se lo studente sarà in grado di proseguire l’anno successivo senza difficoltà o dovrà colmare qualche lacuna in estate. Nel corso dei mesi di scuola gli insegnanti, dall’Italia, spediscono spesso via mail aggiornamenti e mantengono comunque un contatto costante con i loro ragazzi.

Al Petrarca sono 12 gli studenti che hanno fatto i bagagli: sei per gli Stati Uniti, due per la Polonia, e uno a testa per Francia, Spagna, Australia, Argentina. Cinque se ne contano al Dante: due destinati agli States, uno in Irlanda, un altro in Canada e un altro ancora in Cina. Sono sei, quindi, i ragazzi dell’Oberdan che hanno deciso per il trasferimento provvisorio: due in Germania, e uno a testa in Belgio, Olanda, Canada e Usa. Tre gli studenti partiti per un anno dal Galilei, due per l’Inghilterra e uno per l’Irlanda, altri due invece trascorreranno solo sei mesi fuori casa, uno in Danimarca e un altro negli Stati Uniti. Al Nordio sono due, uno in Messico e uno in Tunisia, tre invece quelli del Da Vinci - Carli - Sandrinelli, già approdati negli Stati Uniti, in Danimarca e in Paraguay. Un solo ha scelto di spostarsi al Nautico-Galvani: la meta in questo caso è il Messico. Uno anche al Fabiani-Deledda, con destinazione Australia, per sei mesi. Nessun’altra partenza si registra dagli altri istituti cittadini.

Qualche scuola locale, di converso, ospita anche giovani arrivati per un periodo di studi a Trieste. È il caso, ad esempio, del liceo Galilei, che ha accolto quest’anno due ragazzi, da Polonia e Germania.

“YouAbroad”, da oltre 10 anni punto di riferimento per i tanti giovani dai 14 ai 18 anni che scelgono di studiare all’estero, stima un aumento del 10% rispetto allo scorso anno anche su scala regionale: al primo posto figura Trieste, seguono Udine e Pordenone e poi Gorizia. Il 70% sono ragazze, il 30% ragazzi. La maggior parte di loro frequenta il liceo.

L’appuntamento per conoscere tutte le possibilità che offre un soggiorno studio all’estero è l’InfoDay di “YouAbroad”, fissato a Trieste mercoledì 25 settembre domani, alle 19.30, al Savoia, dove saranno fornite indicazioni utili alle famiglie e dove si potranno effettuare domande sui programmi previsti, visibili peraltro anche sul sito www.youabroad.it.

Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico in un altro paese sono già aperte. È possibile scegliere un trimestre, un semestre o un anno intero all’estero, concertando anche insieme ai propri insegnanti la decisione finale. I ragazzi che partono non perdono l’anno scolastico in Italia, i viaggi sono riconosciuti infatti dal ministero dell’Istruzione, anche perché una parentesi all’estero, anche se con una permanenza più breve, rappresenta un momento formativo sempre più apprezzato dalle scuole. Basti pensare alla scelta recente del Dante, che qualche giorno fa ha organizzato dieci giorni di studio in un college di Boston, con una trentina di ragazzi.—


 

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