Dai bachi da seta un’opportunità di nuovo lavoro

Tra storia e innovazione la giornata di domani dedicato alla gelsibachicoltura in programma dalle 9 nel nuovo municipio

SAN PIER. Fino agli anni Quaranta dello scorso secolo la coltura dei bachi da seta è stata una componente importante dell’agricoltura isontina, contribuendo in modo significativo all’economia delle aziende agricole. Anche quelle di San Pier, la cui amministrazione comunale ha deciso di dedicare una giornata alla gelsibachicoltura. A ospitarla, domani dalle 9, la nuova sala del Consiglio comunale di San Pier. Nel tentativo di recuperare la memoria di gesti antichi, che possono però avere un nuovo sviluppo, l’amministrazione ha voluto organizzare l'evento formativo dedicato non solo alla gestione dell’allevamento dei bachi da seta, ma anche all’uso innovativo, moderno e, pare, alla portata di tutti dei bozzoli. Particolare attenzione sarà dedicata alla gestione etica della filiera. Ne parleranno i rappresentanti dell'Associazione italiana gelsibachicoltura, fondata nel febbraio del 2016, con sede legale a Mestre, che si occupa sia dell'organizzazione di corsi di formazione sia della ricerca e sperimentazione finalizzata a ridurre i costi di produzione e a sbocchi di mercato per i bozzoli prodotti. Saranno presenti alcune realtà locali (tra cui l'associazione co-organizzatrice L'Intreccio tra Arte e Antichi mestieri), che già da alcuni anni hanno ripreso questa attività con metodologie biologiche, giovandosi inoltre dell’importante supporto tecnico scientifico del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), in particolare dell'Unità di ricerca in apicoltura e bachicoltura con sede operativa a Padova, e dell’Associazione italiana gelsibachicoltura. Le realtà locali hanno già ripreso quindi la pratica di trasformare i bozzoli in oggettistica, capi d'abbigliamento e prodotti per la pulizia del viso. La seta italiana di alta qualità potrebbe del resto tornare a essere un prodotto richiesto non solo dall’industria tessile, farmaceutica o cosmetica, ma anche come materia prima dell’artigianato d'eccellenza, come quello relativo al merletto a tombolo. Secondo l'amministrazione comunale di San Pier d'Isonzo, la nascita di una filiera costituirebbe un'opportunità in ambito lavorativo per le nuove generazioni in un mercato ancora poco esplorato, creando nuove competenze e nuove figure professionali. —

La.Bl.

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