Dai compra oro per vendere dentiere “pregiate”

C’è chi dice che i denti sono della nonna che ora si è messa la dentiera, chi di averli trovati nel cassetto di un parente che è mancato, chi se li fa togliere apposta, chi dice di averli avuti...

C’è chi dice che i denti sono della nonna che ora si è messa la dentiera, chi di averli trovati nel cassetto di un parente che è mancato, chi se li fa togliere apposta, chi dice di averli avuti ricevuti in eredità. Dietro al bancone dei “compra oro” i triestini si stanno vendendo di tutto: catenine, bracciali, anelli, lingotti e pure ora persino i denti, le capsule d’oro.

«Ormai tutti quelli che lavorano in questo campo li ritirano – sostiene Nadia Desto, titolare dei negozi “Compro Oro” di via Giulia 62 e di viale D’Annunzio 2 – e ormai le persone che si presentano per vendere protesi o capsule d’oro sono parecchie».

La somma che si riesce a recuperare nella vendita dell’oro finisce soprattutto in mutui, affitti, bollette, multe. I triestini che si rivolgono ai “compra oro” sono tante, e dietro a ognuna di loro si nascondono storie di conti da pagare, necessità economiche urgenti e spese improvvise. I “Compro oro” danno ossigeno a chi è in difficoltà e le loro vetrine con le grandi scritte gialle si sono diffuse sia in centro che in periferia.

«Clienti che vendono i loro gioielli? Ne arrivano, sempre, sono in netto aumento – conferma la Desto – noi più di altri ci accorgiamo delle tante difficoltà che stanno attraversando i triestini. Quello che più preoccupa è il deciso aumento delle persone che vengono a vendere pochi grammi d’oro in cambio di poche decine di euro».

Alcuni di questi negozi si occupano anche di vendita d’oro. Altri, come la Deste, lo rivendono alle ditte che lo fondono per farne lingotti o altri gioielli.

«Per ognuno che vende - spiega la titolare – compiliamo un modulo in cui riportiamo nome, cognome, estremi del documento di identità, descrizione e foto dell'oggetto venduto. Poi dobbiamo compilare un registro consegnato dalla questura». (l.t.)

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