Dai menu per la mensa dell’Itis ai buffet serviti a Dubai e Parigi, il cuoco star di Trieste

TRIESTE Un successo internazionale partito dall’Itis e decollato grazie alla passione per la cucina, alla voglia di sperimentare e a tanta creatività. Dopo il titolo di “miglior cuoco italiano d’Italia delle case di riposo”, ottenuto nel 2018, il triestino Davide Derin è stato contattato da un’azienda che si occupa di catering in tutto il mondo, sf.ERA, e nell’ultimo anno e mezzo ha lavorato in India, Francia, Inghilterra, Romania, Lussemburgo, Brasile ed Emirati Arabi. Mantenendo sempre l’ impiego nelle cucine della struttura di via Pascoli, dove invece è al servizio per la ditta Camst.
«Tutto è iniziato da quel primo posto ottenuto al concorso nazionale - racconta - da lì si sono aperte tante porte. Lavoravo già da anni anche nella realizzazione dei buffet per eventi in città, ma questa volta sono stato chiamato a farlo per grandi manifestazioni prima in India, dove ho ottenuto grandi soddisfazioni professionali e personali, poi è arrivata un’altra occasione in Brasile, un’esperienza fantastica, e ancora poco dopo a Londra, in Romania, a Parigi e in Lussemburgo. E un mese fa sono ritornato nuovamente in India. Siamo specializzati in particolare sui buffet di finger food, per i quali curiamo anche con grande attenzione l’esposizione e la presentazione generale. La mia proposta colpisce perché uso molto i colori – sottolinea –. Punto su questo oltre, naturalmente, al gusto. Mi piace lasciare libero spazio alla fantasia».
Negli anni Derin ha seguito vari corsi di specializzazione e nelle sue trasferte puntualmente pubblica su Facebook tante immagini delle creazioni preparate. «E proprio grazie a queste foto, qualcuno mi ha contattato anche attraverso i social – dice – con offerte di lavoro. È una bella soddisfazione». Nelle foto mostra una lunga serie di prelibatezze, coloratissime, tra frutta, verdura, pesce e altre pietanze, sapientemente mixate per colpire non solo il palato. Insomma belle da vedere oltre che da gustare. E nonostante le tante trasferte, Derin continua con entusiasmo il suo impegno all’Itis, dove prepara i pasti quotidiani, ma viene chiamato dalle famiglie degli ospiti anche per rinfreschi in occasioni speciali, come i compleanni degli anziani. «In ogni lavoro all’estero imparo sempre tanto, è una scoperta continua – ricorda – mi trovo in contesti diversi e in più sono a contatto con altri cuochi. Vedo tante novità, mi piace catturare tutto con gli occhi e farne tesoro, magari per inventare ulteriori proposte. Molte delle quali approdano anche sulla tavola dell’ Itis, anche per feste o piccoli eventi che i parenti di chi vive nella struttura organizzano. Ma alla base di tutto, sia gli appuntamenti importanti in tutto il mondo, sia l’impegno quotidiano a Trieste, c’è sempre l’amore e la dedizione per quello che faccio».
Derin aveva vinto il titolo di miglior cuoco delle case di riposo nel 2018, al ristorante Camst Bell’Italia all’interno di FICO-Eataly a Bologna, dove si era svolta la competizione. Chiamato a preparare un piatto antiage, utile quindi contro l’invecchiamento, aveva optato per una rivisitazione dei classici sardoni in savor. «Ricordo sempre – conclude – che si tratta di una gara di alto livello, perché i cuochi delle case di riposo sono molto spesso grandi professionisti». Nelle tre edizioni precedenti alla vittoria, era già salito sul podio, dimostrando sempre grandi doti, mentre dallo scorso anno è stato chiamato in giuria.—
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