Dai pony express ai grossisti: presi in Slovenia i boss della droga

La polizia della vicina Repubblica ha arrestato tra Crevatini e Elleri i due fornitori dei tre corrieri che avevano rifornito ogni giorno, per mesi, i “clienti” triestini di marjiuana, hashish ed eroina
Di Corrado Barbacini
Silvano Trieste 01/10/2013 Questura, conferenza stampa
Silvano Trieste 01/10/2013 Questura, conferenza stampa

Si chiamano Kristian Kocijancic e Robert Macura. Sono loro i grossisti della droga. Da Elleri, in Slovenia, vicino a Santa Barbara, hanno rifornito con centinaia di dosi di marijuana, hashish ed eroina i “tossici” di Trieste. Lo hanno fatto servendosi di tre pony express che regolarmente prendevano in consegna la singola dose per poi portarla a chi l’aveva ordinata. Così, per più volte, tutti i giorni.

Fino a tre giorni fa hanno avuto quest’attività di ingrosso di sostanze stupefacenti. Quantità ingenti di eroina e anche di hashish. A Trieste sarebbero stati almeno un centinaio i “clienti” di Kocijancic e Macura.

Ora i due grossisti sono in carcere a Capodistria. Arrestati dagli agenti della polizia criminale slovena al termine di un’operazione congiunta con gli investigatori del Commissariato di San Sabba. I due sono stati bloccati nelle rispettive abitazioni tra Crevatini e Elleri nel corso di un blitz dei poliziotti della vicina Repubblica.

Il giorno prima a Trieste gli investigatori del Commissariato di San Sabba avevano arrestato su ordine del gip Raffaele Morvay i tre pony express. In manette era finito Davide Antonucci, 21 anni. E poi i soci Charin Cha Kach, 40 anni, di origine thailandese, e Nout Bartoli, 20 anni. I tre pusher andavano a prendere la roba in auto o in scooter. Ogni giorno per mesi a rifornirsi oltre il confine che non c’è più. Lo hanno testimoniato i rilevatori gps collocati dai poliziotti di San Sabba sotto il pianale delle auto.

Poi - come quelli che portano la pizza a casa - consegnavano la droga ai clienti. Ed è stato proprio monitorando i consumatori, tra cui molti studenti, che gli investigatori sono risaliti alla banda. E in pochi mesi sono stati ricostruite migliaia di consegne.

Ma questa volta le indagini coordinate dal pm Matteo Tripani sono state arricchite dalle testimonianze rese ai poliziotti di Capodistria da un buon numero di abitanti di Crevatini e Elleri. Che in periodi diversi - come è stato rilevato ieri in una conferenza stampa congiunta tra polizia slovena e triestina - hanno riferito che i tre pony express italiani arrivavano lì ad acquistare la roba. Gli investigatori sloveni li hanno fotografati e poi hanno comunicato i loro frequenti spostamenti ai poliziotti di San Sabba.

E in breve tempo le indagini rapidamente hanno coperto entrambi i versanti. Quello dell’acquisto della droga e quello dello spaccio in città. A carico dei tre pony express ci sono una trentina di episodi documentati dagli investigatori triestini. Di questi almeno sei riguarderebbero minorenni. Insomma un “giro” non certo di poco conto. Prova indiretta è il fatto che compare anche il nome di Kocijancic nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Morvay che ne ha disposto l’arresto su richiesta del pm Tripani sulla base delle prove acquisite nel corso delle indagini in Italia.

Con Kristian i tre pony espress spesso hanno parlato al telefono. Appuntamenti e accordi. Loro parlavano e gli agenti di San Sabba li ascoltavano. Poi li seguivano. Fino a quando è stato deciso dal gip Morvay di arrestarli.

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