Dai tetti di Melara agli spazi del Toti In città dilaga la “parkour mania”

Bambini di 4 anni e uomini di 30 tra gli adepti della disciplina metropolitana a base di salti e acrobazie
Lasorte Trieste 06/12/18 - S.Giusto, Giovani, Esibizione Parkour
Lasorte Trieste 06/12/18 - S.Giusto, Giovani, Esibizione Parkour



Ieri ha “invaso” il ricreatorio Toti, sotto San Giusto. Ma in realtà è partito dai tetti di Melara e dintorni. E ora sta si sta sviluppando in modo imprevedibile. È il fenomeno parkour targato Ginnastica Triestina. Una disciplina che richiama subito alla memoria un’orda di acrobati intenti a “divorare” asfalto e cemento, quasi danzando tra scale, mura e ogni tipo di ostacolo incontrato negli spazi urbani. E in effetti è un po’ quello che sta accadendo anche a Trieste, dove tuttavia alla parte puramente atletica si sposa un risvolto di attenzione sociale. Sì perché, in città, la location scelta per evoluzioni e acrobazia è quella di Rozzol – Melara, rione segnato dalla presenza di murales, piccoli spazi verdi e grandi vuoti da riempire e vivacizzare.

È proprio qui, dunque, che iniziano a muovere i primi passi gli adepti di una disciplina nata in ambienti militari e sviluppatasi poi dagli anni '90 in Francia, fino a diventare uno dei nuovi manifesti dell’arte di strada, quasi un’alternativa ai murales da disegnare però con balzi, acrobazie e, in qualche caso, scatti a perdifiato per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.

A Melara il terreno è fertile e il fenomeno in qualche modo cresce e attira l'attenzione della Microarea competente: «Era una giornata piovosa di marzo e avevamo visto un praticante di parkour esibirsi su un tetto sprovvisto di parapetto - racconta Lorella Postiferi, referente del Distretto 4 della Microarea Melara dell'AsuiTs -. Abbiamo pensato che a quella pratica andava abbinato anche un altro messaggio, quello educativo e rivolto al dovere di una sana preparazione». Una sfida raccolta dalla Ginnastica Triestina, che lancia un corso sperimentale di parkour curato da Luca Gherbaz, chiamato a incanalare l’entusiasmo dei partecipanti entro confini meno “selvaggi” e più attenti alla sicurezza, alla disciplina e magari ad un sbocco agonistico. Quel percorso, dopo un’esibizione estiva nell’anfiteatro di Melara, è sfociata ora in una collaborazione tra la Sgt del presidente Marco Fumaneri e la Microarea.

L’avventura decolla ulteriormente, l’ascesa è rapidissima come alcune tecniche acrobatiche e i praticanti alla Sgt sono più di 70, tra i 4 e i 30 anni, tra cui diverse ragazzine, con quattro allenamenti settimanali diretti da Marco Maraldo, Luca Zara e dallo stesso Luca Gherbaz. I moderni “ladri di piroette”, compresi alcuni reduci del pionierismo di Melara, ora volteggiano tra i materassi in palestra ma volano talvolta anche in città, evitando magari i tetti, nelle zone di San Giusto (come ieri, al ricreatorio Toti, appunto), Ponziana e Piazza Puecher,: «Sport estremo, è vero, ma adatto a tutti - assicura Luca Gherbaz -. Servono tecnica, disciplina e creatività ma non bisogna dimenticare la filosofia di fondo che vogliamo dare ai ragazzi, quella che esorta a superare ogni ostacolo della vita, con forza e decisione». —



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