«Dal Gruppo accuse farraginose e inesatte»

Montanari, coautore dello studio choc, difende la validità scientifica dell’indagine sulle nanoparticelle

La risposta di Siderurgica Triestina all’inquietante dossier sugli inquinanti cancerogeni della Ferriera, lascia sbigottito Stefano Montanari, il direttore della Nanodiagnotics che ha firmato la relazione assieme alla ricercatrice Antonietta Gatti. L’intervento dell’esperto, che ribadisce la pericolosità delle polveri per la salute, ribalta le rassicurazioni fornite dalla società del Gruppo Arvedi con il comunicato stampa di qualche giorno fa diramato dopo l’uscita dello studio choc.

Quanto rilevato dagli studiosi, per Siderurgia Triestina, è «un’accusa infondata». Ma Montanari ribatte: «Il documento dei signori della Ferriera - annota riferendosi al comunicato dell’azienda - è farraginoso, disinformato e assurdo dal punto di vista scientifico. Noi abbiamo eseguito un numero limitato di prelievi, appena 5, nei dintorni della Ferriera e abbiamo visitato la zona. Già ad un’ispezione sommaria - afferma Montanari - è risultato palese come il territorio per un raggio di parecchie centinaia di metri sia ricoperto da polvere nerastra che si trova perfino sulle zampe degli animali».

Nei giorni successivi alla diffusione dello studio, gli strati di polvere sono stati rinvenuti anche nelle abitazioni, la cui presenza è risaputa da tempo e più volte segnalata, e sono stati documentati da una foto scattata dal Piccolo che ritraeva i piedi di due bambine che vivono assieme alla nonna in un appartamento in via Pitacco. «A Servola le polveri sono risultate grossolane - continua il ricercatore - a volte anche non di poco superiori ai 10 micron. Allontanandosi dallo stabilimento diventavano sempre più minuscole fino a diventare impercettibili, con dimensioni anche di una cinquantina di nanometri. Sono proprio le più fini le più patogene - insiste - capaci d’introdursi fino al nucleo delle cellule, andando ad interferire con il Dna. Di questo noi ci occupiamo da anni, tanto da essere gli scopritori delle nanopatologie, vale a dire le malattie da micro-nanoparticelle. La correttezza delle nostra scoperta è riconosciuta a livello internazionale: nell’ottobre 2013 lo Iacr, l’istituto dell’Organizzazione mondiale della sanità che s’interessa di cancro, ha inserito le particelle di diametro pari o inferiore a 2,5 micron tra i cancerogeni certi. Dunque - aggiunge Montanari - la minaccia di querela conferma la totale incompetenza dei redattori del testo».

Il direttore della Nanodiagnotics nutre forti dubbi pure sulla validità delle centraline Arpa. «Va controllata la posizione - osserva - i dati di attività e i certificati di calibrazione». Montanari conclude con una puntualizzazione: «Le nostre analisi sono state condotte con un procedimento validato dalla Comunità Europea e il nostro laboratorio figura tra le 100 offerte tecnologiche di punta comunitarie. E - chiosa - Gatti è stata inserita nel 2012 tra i 32 scienziati più importanti del mondo».

(g.s.)

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