Dal metallo fuso al ferro da stiro: l’acciaio hi-tech nasce in Area

Ergolines è specializzata nelle tecnologie del processo siderurgico e lavora con i più importanti big del settore

TRIESTE Anche se non ce ne rendiamo conto nella nostra vita c’è moltissimo acciaio: è utilizzato in numerosi prodotti d’uso quotidiano, dal ferro da stiro alle posate, nella realizzazione di quasi ogni mezzo di trasporto, dalle automobili agli aerei, è fondamentale nell’edilizia ma anche nella produzione e nel trasporto di energia e negli impianti industriali.

La maggior parte di quest’acciaio è prodotto negli impianti di colata continua, stabilimenti altamente automatizzati che lo sfornano a ciclo continuo. Dal 2003 in questo settore opera Ergolines, società nata e insediata in Area Science Park specializzata nello sviluppo di tecnologie che permettono di controllare le diverse fasi del processo siderurgico, migliorando la sicurezza, le performance dell'impianto e la qualità dell’acciaio. Oggi l’azienda ha una trentina di dipendenti ed esporta le proprie tecnologie in una cinquantina di Paesi del mondo: tra i suoi clienti ci sono praticamente tutti i big dell’industria siderurgica italiana, da Cogne al Gruppo Pittini, e alcuni tra i più grandi gruppi stranieri, dal russo Severstal al brasiliano Gerdau.

«Abbiamo principalmente due tipi di clienti: le società che costruiscono gli impianti e i grandi gruppi siderurgici», sottolinea Sabrina Strolego, amministratrice delegata e socia fondatrice di Ergolines. L’azienda è la terza produttrice mondiale di "stirrer elettromagnetici", dispositivi che permettono di mescolare l'acciaio liquido tramite campi magnetici variabili, migliorandone sensibilmente la qualità. Ma è all’avanguardia anche nella produzione di strumentazione per il controllo di processo e ha avuto un ruolo pionieristico nello sviluppo di innovazioni e soluzioni tecnologiche, con un consistente patrimonio brevettuale.

«Presentiamo almeno un nuovo prodotto l’anno - spiega Strolego -, perché in questo settore l’innovazione scientifica è l’elemento fondamentale per il successo: investiamo in ricerca e sviluppo circa il 15% del nostro fatturato». Su questo tema Ergolines rimane fedele alle proprie origini: prima di inserirsi nel settore siderurgico è nata, nel 2000, offrendo servizi di ricerca e sviluppo in outsourcing per aziende di svariati settori, dall’automotive al calzaturiero. «La specializzazione nel settore siderurgico è arrivata quando abbiamo cercato una nicchia di mercato in cui inserirci per sviluppare una produzione in proprio altamente tecnologica, valorizzando le competenze già presenti in azienda - racconta Strolego -. É stato un approccio vincente, perché prima ci siamo inseriti nel mercato italiano, allora dominato da un pugno di grandi imprese, per poi espanderci in tutto il mondo, erodendo gradualmente le quote di mercato di player multinazionali».

La filosofia alla base di questo straordinario successo è l’approccio custom, che si traduce in un’estrema flessibilità progettuale volta a soddisfare le esigenze ingegneristiche specifiche del cliente, di cui Ergolines diventa partner tecnologico e strategico nel perseguimento di obiettivi qualitativi. —


 

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