Dalla Nascar alla Ferrari lo show è di gran qualità

Due e quattro ruote: ogni giorno campioni in passerella
Di Marco Scafati
Giancarlo Fisichella (ITA)
Giancarlo Fisichella (ITA)

L’edizione numero 39 della kermesse di Bologna riparte, per certi versi, da dove aveva lasciato. Ovvero da una tradizione, quella della Motor Valley di casa nostra, che affonda le radici in Emilia ma è col tempo diventata un orgoglio nazionale. Non è un caso che, ripercorrendo i primi quarant’anni della sua storia, la rassegna storica Route Motor Show le renda anche omaggio come dovuto.

Questa terra ha dato tanto, soprattutto alle competizioni sportive. Non c’è angolo del mondo dove non abbiano risuonato imprese e gesta delle Rosse di Maranello o Borgo Panigale, ad esempio. E, diciamolo francamente, se la rassegna bolognese si è potuta permettere connotati diversi rispetto a tutti gli altri saloni dell’auto europei e mondiali, molto lo deve anche a un passato illustre. In un momento storico dove il mercato dell’auto in Italia si è molto ridimensionato, dunque, anche qui i riflettori si spostano sempre più dalla mera esposizione di nuovi modelli al trionfo di esibizioni e motorsport.

Che da sempre, a Bologna, porta il nome dell’Area 48. Ovvero di quella zona della Fiera dove diverse generazioni di appassionati hanno potuto ammirare evoluzioni da pista o vedere da vicino i propri beniamini, altrimenti conosciuti solo sul piccolo schermo.

Giusto, perciò, ricominciare proprio da queste premesse. Proponendo per ognuno dei nove giorni in programma una serie di specialità motoristiche che spaziano dalle due alle quattro ruote, con discipline anche molto diverse tra loro. Come quelle che avranno il compito di dare il via ai “festeggiamenti” del primo week end quando sull’asfalto della MotorSport Arena, attrezzata come se fosse un circuito vero, si alterneranno le stock car delle Nascar Whelen Euro Serie, il Gt Challenge, l’Auto Gp, il trofeo V8 e le manovre spettacolari dei drifter giapponesi del Team Orange. Ma anche un tocco di rosa, con le ragazze del Women Super Motocross Cup. Siccome poi il futuro ci riserva auto sempre meno inquinanti, anzi si spera a emissioni zero, anche le competizioni cominciano a sposare le tecnologie pulite: è questo il senso dell’esibizione di Formula E, ovvero di auto da corsa elettriche, il cui campionato mondiale ha preso il via proprio quest’anno. E chissà che in un futuro, lontano ma non troppo, non sia destinato a soppiantare la tradizionale Formula 1.

Dopo una settimana, per così dire, di “assaggio”, che comprende tra le altre cose il trofeo Porsche Cup, quello Wrc Italia e il Supermotard, la Formula 4 e l’Historic Challenge della Scuderia Bologna, il secondo fine settimana ospita un paio di appuntamenti tra i più amati dai frequentatori appassionati del Motorshow: il Memorial Bettega e il pit stop della Ferrari Formuna 1.

Quanto al primo, su un tracciato che per l’occasione diventa una pista da rally si daranno battaglia alcuni delle auto e dei piloti che hanno fatto la storia di questo sport in Italia dagli anni Settanta agli anni Novanta: Sandro Munari, Franco Cunico, Alessandro Bettega, Tony Fassina, Federico Ormezzano, Miki Biasion, Alex Fiorio, Andrea Aghini, Andrea Dallavilla e Piero Longhi.

Una manifestazione che avrà come gustosa appendice una special edition, che metterà a confronto diverse celebrità internazionali.

Immancabile, infine, l’esibizione nel famoso pit stop della monoposto da gara del Cavallino: quest’anno toccherà a Giancarlo Fisichella, al volante della F150° Italia del 2011. Quell’anno Sebastian Vettel si confermò campione del mondo con la Red Bull. Alla Ferrari si augurano che alla fine della prossima stagione sia ancora lui ad alzare le braccia al cielo.

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