Dalla pizzeria di papà al mondiale di kickboxing

Era una vera e propria promessa in fatto di arti marziali. Michele Carannante era una sorta di “enfant prodige” in queste discipline sportive, avendo inanellato numerosi riconoscimenti, fino a conquistare il titolo di campione mondiale di kick-boxing, a Pola. Una disciplina che poi ha abbandonato.
Il suo ex insegnante del Tiger Club Asd Gradisca, Massimiliano Privato, lo ricorda bene l’allievo provetto. Allora Michele aveva 15 anni.
«Era un giovane molto dotato, uno dei migliori», esordisce l’insegnante, incredulo di fronte alla notizia che il ragazzo è indagato per l’omicidio del portuale di Staranzano.
«Era un promettente atleta - racconta Massimiliano Privato -, aveva sicuramente stoffa nel settore delle arti marziali. La sua capacità di apprendere era decisamente rapida. Tanto che sono bastate poche gare per approdare al titolo mondiale di kick-boxing, conseguito a Pola».
È stato lo zio Vincenzo ad avvicinare il ragazzo alle arti marziali. Anche Vincenzo aveva conseguito il titolo mondiale, era la fine degli anni Novanta. «Lo zio frequentava la nostra palestra - spiega Privato - e poi ha inserito il nipote. Anche la sorella, una bellissima ragazza, seguiva con me le lezioni di arti marziali, ed era altrettanto brava».
L’insegnante non entra assolutamente nel merito della vicenda di Panzano. Si limita semplicemente a ricordare il suo rapporto con l’allievo. «Come insegnante non ho avuto problemi - osserva -. Ripeto, era un ottimo allievo. Era un ragazzo con le sue idee, ma il nostro era un rapporto di educazione sportiva. Michele manteneva il rispetto dovuto nei confronti del proprio insegnante».
L’allenatore quindi aggiunge: «Aveva un carattere un po’ chiuso, ho tentato di aiutarlo proprio attraverso la disciplina sportiva. Ho visto tanti giovani superare momenti molto più difficili dei suoi. Del resto non aveva problemi economici, per quanto ero a conoscenza, ed era legato al padre. Lo aiutava spesso nella pizzeria, si dava da fare».
Con la separazione dei suoi genitori, la madre era tornata nel suo Paese di origine, dove ha ripreso la sua attività di maestra circense. I due ragazzi avevano autonomamente deciso, l’una di seguire la madre, l’altro di restare assieme al padre.
Poi Michele ha abbandonato le arti marziali. «Non so perchè aveva preso questa decisione - aggiunge l’insegnante -, non ne conosco il motivo. Ad un certo punto non ha più frequentato la palestra, nonostante i grandi risultati ottenuti. Poteva diventare veramente qualcuno in questa disciplina, lo era già, visto che non ha avuto alcuna difficoltà a conquistare i mondiali di kick-boxing».
Lo ha più rivisto? «Due anni fa - conclude l’insegnante - a Duino».
Michele aveva frequentato l’Istituto tecnico Einaudi di Staranzano, nella sezione commerciale.
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