Dalla vittoria sul tumore al viaggio da Guinness in Scozia

GRADISCA. Dalla strada apparentemente senza uscita della malattia a quella di un'impresa che conduce al Guinnes dei primati. Assieme a un grande amico. È la bella storia di Alex Muraro, 27enne gradiscano: appena pochi mesi fa ha affrontato un nemico subdolo e pericoloso: un tumore cerebrale che non è riuscito minimamnte a scalfire la sua voglia di vivere.
L'angoscia, i lunghi mesi trascorsi dapprima al reparto di Neurochirurgia a Udine per l'intervento e quindi al “Gervasutta” per la riabilitazione. Ora Alex, tempra da combattente, vuole lasciarsi tutto alle spalle. E con il consenso dei medici ha deciso una terapia di recupero tanto particolare quanto coraggiosa: un viaggio estremo, in compagnia dell'amico ed esperto fuoristradista cormonese Thomas Tonicello. Quasi a celebrare la sua rinascita, Alex si appresta ad affrontare un impresa da raccontare un bel giorno ai nipotini. I due giovani (Tonicello il pilota, il gradiscano nelle vesti di navigatore) affronteranno i 2740 km dell'Endurance Challenge 2015. Ovvero la distanza che divide la Fortezza dal piccolo paesino scozzese di Dunnet Head, che con il suo famoso faro domina il mare del Nord. Segni particolari: l'impresa è divorare quella distanza tutta d'un fiato entro le 24 ore, a bordo di una comunissima utilitaria: una Polo del '97. Thomas e Alex saranno salutati da amici autorità oggi alle 19 al “Maialotto” di via Ciotti, da cui sarà data la partenza.
I due non sono neofiti dei viaggi estremi. Tonicello vanta una grande esperienza che lo ha portato in ogni angolo del mondo. Basti pensare all'Artic Track Guinness, affrontato a bordo di una storica Alfa Sud del 1978: 4089 km in sole 46 ore e 33 minuti, e 11 nazioni attraversate in 24 ore.Navigatore ufficiale di Tonicello nelle gare di off road estremo, Alex Muraro ha preso parte a gare di livello internazionale in Slovacchia, Slovenia e Croazia. È anche un grande appassionato di mountain bike e ha gareggiato in molte competizioni del campionato enduro Triveneto. Ama lo sport e la natura. «Sono emozionato ma pronto – confida Alex -. Dopo l'intervento e la riabilitazione ho bisogno di recuperare la forma fisica e così ci siamo inventati questa piccola follia. Se ci è voluto coraggio? No, rispetto alla malattia questo è niente. La vita dura così poco e voglio assaporarla a fondo. E poi Thomas è un amico fidato e un pilota esperto».(l.m.)
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