Dalle ambasciate al Mondo unito Via all’era Ravaglia

La neopresidente del Collegio ospite del prefetto «Rapporti scuola-territorio sempre più stretti»

DUINO AURISINA. «Favorire la già buona relazione fra il Collegio del Mondo unito dell’Adriatico di Duino e il territorio nel quale esso opera, intendendo per tale quello della città di Trieste, dell’intero Friuli Venezia Giulia e della regione internazionale che ci circonda». È di ampio respiro - e non poteva essere diversamente, visto che a pronunciarlo è una persona che ha alle spalle una lunga carriera diplomatica, esercitata in varie parti del mondo - il primo discorso ufficiale della nuova presidente del Collegio internazionale duinese, Cristina Ravaglia.

Nata a Cesena, laureata in Giurisprudenza a Firenze, entrata ben presto nella struttura diplomatica italiana, Ravaglia ha reso visita ieri al prefetto Annapaola Porzio. «Quest’incarico – spiega – mi introduce a un’esperienza del tutto nuova, perché già conoscevo di fama il Collegio, attraverso le mie esperienze professionali, ma non ero mai stata nella struttura di Duino. Ho subito constatato che si tratta di un luogo vitale, aperto, ricco di valori etici importanti – aggiunge – che traspaiono immediatamente, al primo contatto. E poi – prosegue – il Collegio propone una meravigliosa educazione ai ragazzi che lo frequentano, garantendo loro il migliore passaporto per accedere poi alle università di tutto il mondo. In definitiva – sottolinea – per me questo è un nuovo inizio di vita».

Ravaglia intende rimanere per gran parte dell’estate a Duino: «Desidero conoscere la realtà locale – annuncia – partendo da Duino per continuare con Trieste e il Friuli Venezia Giulia, con gli interlocutori istituzionali. Vorrei contribuire con idee e contatti che ho – insiste – ad aprire ulteriormente il Collegio, perché i ragazzi che lo frequentano devono rendersi conto della qualità del luogo dove studiano e vivono per buona parte dell’anno».

Fra i propositi della nuova presidente ce n’è uno molto specifico: «Gli studenti del Collegio parlano l’inglese, ma sono in Italia – osserva – perciò ritengo giusto che l’italiano, che loro obbligatoriamente imparano nel corso degli studi a Duino, diventi un elemento fondante del loro bagaglio culturale».

L’esperienza maturata da Ravaglia nel corso della sua carriera spiega il suo modo di fare e la sua visione ad ampio raggio: «Ho vissuto in Polonia all’epoca di Jaruzelski, negli anni Ottanta, scoprendo un mondo che non c’è più e che mi è rimasto nel cuore, a Buenos Aires, a Monaco di Baviera, a Madrid. Ovunque ho imparato cose molto interessanti».

Ultimato il servizio nelle ambasciate italiane, Ravaglia nel 2012 è entrata nel ministero degli Esteri, dove ha ricoperto il ruolo di direttore generale per gli italiani all’estero e per le politiche migratorie. «Un compito molto delicato in questa fase storica – evidenzia – in quanto si trattava di gestire il meccanismo del voto degli italiani all’estero e di coadiuvare il lavoro dei consolati nell’assistenza agli italiani all’estero. Il ricordo più bello – conclude – è legato agli ultimi giorni, quando ho chiuso con il ritorno in Italia di una bambina rapita dal padre siriano».

«La nomina di Cristina Ravaglia alla presidenza del Collegio del Mondo unito di Duino è all’insegna della continuità nella qualità, al servizio di un’istituzione di rango internazionale che onora e arricchisce il territorio – ha commentato la deputata del Pd Debora Serracchiani, inviando alla neopresidente i migliori auguri di buon lavoro – come hanno dimostrato in questi ultimi anni gli stretti legami tra la Regione, il ministero degli Affari esteri e la rete degli United World College. Rapporti che hanno innalzato il livello del dialogo e della conoscenza tra i popoli, anche in periodi difficili per gli equilibri internazionali, dando concretezza a una delle missioni del Collegio.

Non dubito – ha concluso Serracchiani – che Duino continuerà a svolgere un ruolo strategico nell’ambito delle relazioni internazionali che rappresentano una specifica missione della nostra specialità regionale».

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