Dalle bollette alle case popolari le famiglie numerose lanciano l’sos

Le famiglie numerose di Trieste alzano la voce. E lo fanno, nella giornata del raduno regionale dell’associazione che raccoglie chi ha almeno quattro figli figli in programma oggi a Romans, elencando una serie di esigenze e richieste rivolte principalmente a istituzioni ed enti pubblici.
È l’associazione triestina Famiglie numerose, guidata da Lucio ad Emanuela Gasparo, a farsi avanti. E a fornire innanzitutto un po’ di numeri: le famiglie iscritte sono 166 ma sono in costante crescita e contano solitamente da quattro figli sino a dieci. In tempi di denatalità e boom famiglie monocellulari, l’associazione denuncia l’assenza di agevolazioni che aiutino chi, di figli, ne ha tanti: mancano misure di sostegno in particolare sul fronte di bollette, trasporti e casa.
«Prendiamo ad esempio le abitazioni Ater. Non esistono appartamenti tanto capienti da poterci accogliere. Speriamo quindi che in futuro si trovi una soluzione ad hoc, realizzando nuove case o adattando quelle attuali con spazi adeguati a poter ospitare famiglie con tanti figli» spiega l’associazione. Ma le difficoltà maggiori si riscontrano nelle spese legate alla quotidianità: «Il calcolo dei consumi, come quello di alcune tasse, viene conteggiato pro capite. Per noi è fortemente penalizzante. Chiediamo quindi ai gestori, ad esempio a quelli dell’acqua, di pensare a qualche formula che sia in grado di aiutarci». Nemmeno sul fronte del trasporto pubblico esistono supporti mirati. «Da anni - spiega Lucio Gasparo - chiediamo che sui bus si possa viaggiare con il biglietto gratuito per i bambini, ma non veniamo ascoltati. Per noi è un salasso portare tutti a bordo. Risparmiando sui più piccoli, e questo incentivo può valere per qualsiasi famiglia, si potrebbe peraltro favorire la mobilità sostenibile tra i giovani e tra le future generazioni». Emanuela Gasparo ci tiene a sottolineare che la Regione ha ascoltato più volte l’associazione «ad esempio per la stesura della Carta famiglia». Ma non basta: «Vorremmo essere coinvolti ancora di più anche su altri fronti a partire dal rapporto con le aziende che forniscono i servizi ai cittadini».
Problematiche a parte, l’associazione di Trieste vuole anche far conoscere le storie degli iscritti, che si sono trovati qualche giorno fa da attorno a un tavolo, per condividere pensieri, problemi e considerazioni. Tra gli ultimi associati ci sono Matteo e Francesca Dandri che hanno già tre bimbi e ne progettano altri. Francesca, 25 anni, è la seconda di nove fratelli: «Sono cresciuta sempre insieme a qualcuno, in compagnia, ed è stato bellissimo. Quando sono diventata mamma ho subito ringraziato i miei genitori. In quel momento ho capito e rivalutato il loro ruolo. E li ho apprezzati ancora di più. Voglio diventare anch’io così e credo che la famiglia numerosa sia un bene prezioso». Per il marito invece, figlio unico, tre figli in quattro anni sono stati una piccola rivoluzione. In positivo. «Un’esperienza straordinaria, vederli nascere e crescere. Certo, avere già bimbi piccoli è impegnativo, ma è anche stupendo. Per ora ne abbiamo tre, poi si vedrà» racconta Matteo.
Federica e Mario Oblascia, invece, erano partiti con l’obiettivo di fermarsi a tre figli. Ma ne hanno già cinque: «Più avanti vai e più ti rendi conto quanto è bello accogliere una nuova vita. Non si finisce mai di provare gioia e stupore. Per fortuna sono una delle poche mamme con tanti bimbi che riesce ancora a lavorare, grazie a un part time, e soprattutto grazie a un’ottima organizzazione generale con mio marito» racconta Federica. I coniugi scherzano insieme, ricordando come tutto sia molto faticoso, ma molto divertente. «Non c'è quasi mai un attimo di silenzio - aggiunge Mario - tutti hanno sempre qualcosa da raccontare, c’è chi parla, chi balla, chi canta, non ci si annoia mai. Una delle cose più belle è vedere l’attesa e poi la felicità dei fratelli quando c’è il lieto evento del nuovo arrivo». I fondatori dell’associazione hanno sette figli, dai 9 ai 26 anni, e sono già diventati nonni. «Crediamo che la famiglia numerosa sia prima di tutto una grande e incredibile ricchezza».
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