Dalle cime di Taghia alle Ande per i 90 anni della “Comici”

Doppia spedizione internazionale per gli istruttori dell’Alpina delle Giulie Tracciata una nuova via verticale in Marocco. Super ”missione” con gli sci in Cile



Come avrebbero potuto, gli istruttori della Società alpina delle Giulie – Sezione di Trieste del Cai, celebrare al meglio i 90 anni della scuola nazionale di alpinismo “Emilio Comici”? Semplice, con una doppia emozionante spedizione internazionale, addirittura tra Marocco e Cile. Ma andiamo con ordine. L’apertura di una nuova via di arrampicata di stampo sportivo: questo il bilancio della spedizione con destinazione Marocco intrapresa da otto istruttori della scuola “Comici”. Silvio Silich, Mauro Florit, Stefano Zaleri, Stefano Figliolia, Giuliana Pagliari, Alessandra Barbieri, Stefano Barelli e Eugenio Dreolin hanno preso infatti parte a una spedizione-campagna alpinistica che aveva come scenario principale la zona di Taghia, 250 chilometri da Marrakech. Il villaggio berbero si trova a circa duemila metri d’altitudine nell’Alto Atlante, non lontano dalla base di numerose pareti di calcare molto compatto e in un contesto paesaggistico dominato dal monte Oujdad alle cui pendici si sviluppano lunghi canyon. «La scelta di Taghia non è stata affatto casuale, trattandosi di una meta circondata da bellissime cime e pareti rocciose di tipo dolomitico costituite da ottimo calcare, diventata negli ultimi anni luogo d’incontro e sfida dei più forti arrampicatori, specialmente francesi e spagnoli, che vi hanno tracciato ormai innumerevoli vie di arrampicata, nella maggior parte di stampo sportivo», racconta Silvio Silich, direttore della “Comici”. Causa un meteo “poco collaborativo”, l’obiettivo iniziale di aprire una nuova via su una parete piuttosto lontana dal villaggio in cui il gruppo era alloggiato – ma in programma c’era anche la salita di itinerari “di prestigio” per fama e difficoltà – è sfumato, lasciando dunque spazio all’apertura di un’altra nuova via di circa 300 metri, tracciata dalla cordata composta da Florit, Dreolin e Stefano Figliola.

Il meteo sta invece dando una mano a Raimondo “Duretto” Durin, Paolo “Fossile” Pezzolato e Angelo “Zagolo” Zagolin, i tre soci del gruppo Gars (Gruppo alpinisti, rocciatori e sciatori) della Società alpina delle Giulie attualmente in Cile, per affrontare un’avventura definita di “scialpinismo estetico” sulla Cordillera delle Ande. I tre esperti alpinisti stanno battendo una strada ormai entrata nel mito, la carretera panamericana, che percorre in verticale quella stretta fascia di terra là dove mare e monti s’incontrano toccando ripetutamente le pendici di numerosi vulcani. Un paesaggio suggestivo, di grande impatto estetico. «Confortati dal famoso motto “xe più monti che giorni de ferie”, abbiamo impostato un programma alquanto ottimistico, con forse troppi metri di dislivello, ma aperto ad eventuali modifiche se indotte da condizioni non ottimali, un piano d’azione che ci vedrà a zonzo per la Cordillera tra Chillan e Puerto Montt per 400 chilometri “on the road”, avevano commentato all’unisono i tre prima della partenza. Il terzetto per ora è salito sul vulcano Antuco (2.979 metri) dal quale hanno potuto godere di uno spettacolare panorama sulla laguna della Laja e sul Nevados de Chillan. Successivamente hanno raggiunto anche il Volcan Lonquimay (2.865), dove gli sci sono stati lasciati a quota 2.250 per continuare la salita con i ramponi. Il rientro dei tre soci del Cai è previsto per domenica 15 settembre.—



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