Dall’ex Fiera a via Flavia Lo sbarco di massa dei big dei supermarket

La trasformazione dell’ex comprensorio della Fiera di Montebello in centro commerciale con probabile supermercato annesso. L’apertura di altri due ipermercati targati Aspiag-Despar. L’imminente sbarco in grande stile di un colosso della spesa low cost come Lidl, anticipato da quello di un altro big del settore del calibro come Aldi. E ancora il ventilato arrivo di Carrefour sempre in zona Campo Marzio e il progetto di rilancio in chiave commerciale del Silos. Mai come in questa fase, insomma, Trieste fa gola ai colossi della grande distribuzione, pronti a “litigarsi” gli spazi pur di accaparrarsi la posizione più strategica e la clientela più propensa a riempire il carrello della spesa.
Di fronte a tanto interesse da parte di simili corazzate Potemkin non può però non sorgere qualche dubbio. La città infatti è in costante calo demografico e viene da chiedersi pertanto se l’attuale “esercito” di consumatori triestini garantirà un giro d’affari in linea con le attese dei promotori di così tante nuove iniziative imprenditoriali.
la fiera
Il progetto forse più atteso, in questa fase, è quello di Montebello. Entro due mesi prenderanno il via gli imponenti lavori di demolizione dell’ex Fiera. Tra due anni quella fetta di città conterà sull'insediamento di una superficie commerciale di vendita al minuto superiore a 15 mila metri quadrati. La Mid immobiliare, l’impresa che ha acquistato l'area, sta attendendo alcuni permessi per azionare ruspe e escavatori e radere al suolo i vecchi padiglioni dell'ente fieristico. Un progetto da 65 milioni di euro, voluto e finanziato dall’imprenditore carinziano Walter Mosser, che per quegli spazi pensa a ristorazione, shopping, intrattenimento, fitness.
Un progetto che cambierà radicalmente il volto della zona anche perchè il gruppo austriaco si è impegnato a realizzare a proprie spese anche alcune opere di carattere viario e infrastrutturale, come il doppio senso di marcia nell’ultima parte di via Rossetti e un’ampia alberatura centrale.
campo marzio
Un’altra zona destinata rapidamente a cambiare fisionomia è quella di Campo Marzio. Lì, come noto, sbarcherà Lidl e, stando ad indiscrezioni, pure il maxi store di un altro colosso del calibro di Carrefour. Una concentrazione di grandi marchi paragonabile a quella che interesserà a breve pure via Flavia, dove stanno per aprire i battenti Obi, McDrive e Roadhouse. E dove, da pochi giorni, è stato inaugurato un nuovo EuroDespar. L’ultimo grande “goiello” della già pur numerosa famiglia Despar in città, verrebbe da pensare. E invece no perchè il gruppo Aspiag Service-Despar ha in cantiere l’apertura di un secondo nuovo supermercato di ampie dimensioni, anche se non ne svela ancora la location.
operazione bis
Che la formula del “raddoppio” delle insegne vada di moda, del resto, lo dimostrano altri grossi nomi della grande distribuzione. Lo scorso primo dicembre il Gruppo Bricofer, dopo aver rinnovato il punto vendita Bricofer di via Valmaura, ha inaugurato nella stessa area commerciale Dhomusm una nuova realtà dedicata alla casa. E ancora: la multinazionale tedesca Aldi mira ad aprire un altro negozio dopo quello inaugurato lo scorso anno in via de Coroneo. E Lidl che, come già detto, sbarcherà in Campo Marzio negli spazi occupati fino a pochi mesi fa da Il Piccolo, aprirà nei prossimi mesi pure un supermercato nell'area dell'ex Sadoch in zona Ippodromo.
il progetto silos
Nella mappa, almeno in teoria andrebbe inserita anche la trasformazione del Silos. Su quell’iniziativa, però, ormai puntano in pochi visti gli anni persi tra progetti, annunci e frenate che hanno portato al degrado attuale. Nel caso vedesse mai la luce, comunque, anche quel progetto proporrebbe un’ampia parte commerciale e un supermercato. Che finirebbe peraltro per “scontrarsi” con la vicinissima Pam davanti alla stazione. E che, un domani, potrebbe anche dover fare i conti con i marchi interessati a sbarcare in Porto vecchio.
la linea del comune
«L’arrivo di questi investimenti non può che renderci soddisfatti - valuta l'assessore al Commercio, Lorenzo Giorgi - soprattutto perché offrono posti di lavoro e in alcuni casi, come ad esempio il progetto nell'ex Fiera, riqualificano una zona. Certamente, alcune nuove aperture sono la conseguenza della difficoltà di qualcun altra realtà. Alla fine, però, il bilancio finale è ancora positivo. Tuttavia, con i residenti che diminuiscono e non sono compensati dall’aumento dei turisti, il Comune è chiamato a svolgere un lavoro a supporto soprattutto dei piccoli commercianti, salvaguardo quelle imprese, magari a conduzione familiare, che più di altre rappresentano il nostro commercio».
centri commerciali
Investimenti su investimenti, aperture su aperture, eppure già alcune realtà soffrono. Lo dimostrano i centri commerciali. Il Giulia ha ricevuto importanti boccate d’ossigeno grazie all’investimento targato Piero Coin e allo sbarco poco prima di Natale di Unieuro che sta fungendo da grande attrattore, eppure zoppica ancora. E soffrono ancora di più le Torri d'Europa. Intere zone di quel centro commerciale aperto nel 2003 con mirabolanti prospettive sono chiuse. E i fori vuoti faticano a trovare nuovi inquilini. Anche per colpa degli impegnativi prezzi richiesti. Basta pensare che uno spazio di 784 mq, attualmente locato, è sul marcato a 1 milione 350 mila euro. —
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