Dall’ex Gaslini alla Mobili Elio di Prosecco

In arrivo spazi vendita per oltre 33mila metri quadrati. Vicenda sbloccata dopo anni di “stop and go”
Foto BRUNI TRieste 29.10.2011 Parcheggio selvaggio alla Gaslini
Foto BRUNI TRieste 29.10.2011 Parcheggio selvaggio alla Gaslini

In principio erano i “monomarca”, la definizione è stata poi aggiornata in “grandi superfici di vendita”. Il 2 marzo scorso il Consiglio Comunale aveva approvato la delibera sulla definizione di 8 siti del territorio cittadino destinati alla distribuzione alimentare e non. La conclusione di un iter lungo e complesso, partito addirittura nel 2007.

Oltre all’area fra via Valmaura e via Rio Primario, di cui riferiamo nell’articolo qui sopra, l’elenco delle altre zone individuate e autorizzate parte con quella tra via Flavia e via Brigata Casale, con a disposizione 3900 metri quadrati per generi non alimentari o “a basso impatto”. Tra via Flavia e, stavolta, via Pietraferrata si potrà operare anche in questo caso su 2500 metri quadrati non alimentari o “a basso impatto”. In strada per Cattinara ci sono 1800 mq gestibili tra alimentari e non. In Campo Marzio metratura complessiva da 5000 metri quadrati, 1500 dei quali destinati alla vendita di prodotti alimentari e 3500 per il “non alimentare”. A Prosecco gli spazi si articolano lungo un totale di 4500 metri quadrati a uso misto. Dell’elenco fa parte inoltre via Svevo, con i suoi 4500 mq all’ex Gaslini approvati e pensati in chiave non alimentare.

Il primato in termini di superficie autorizzata spetta al comprensorio di strada per la Rosandra, forte di 8700 metri quadrati totali, suddivisi tra 6500 interni e 2200 esterni per prodotti non alimentari o a basso impatto. La somma globale dice oltre 33mila metri quadrati di potenziale disponibilità di spazi commerciali.

Prima del voto in aula di marzo 2015, a fine gennaio del 2014 era arrivato il via libera del Consiglio comunale all’adeguamento del Piano locale del commercio e quindi a cinque degli otto nuovi spazi commerciali, quelli proposti da Elio Arredamenti, Miramar spa, Gaslini Sviluppo, Dino Conti e Porta Rossa spa.

Il voto aveva visto la maggioranza di centrosinistra schierata per il “sì” (con la sola eccezione della Federazione della sinistra) e l’appoggio dall’opposizione di Un’Altra Trieste, Paolo Rovis (all’epoca Pdl-Ncd, oggi Trieste popolare) e Roberto Antonione (Gruppo misto in quel momento, ora a sua volta esponente di Trieste popolare). L’unica astensione era stata quella di Roberto De Gioia (Lista civica indipendente).

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