Dall’ex Gaslini alla Mobili Elio di Prosecco

In principio erano i “monomarca”, la definizione è stata poi aggiornata in “grandi superfici di vendita”. Il 2 marzo scorso il Consiglio Comunale aveva approvato la delibera sulla definizione di 8 siti del territorio cittadino destinati alla distribuzione alimentare e non. La conclusione di un iter lungo e complesso, partito addirittura nel 2007.
Oltre all’area fra via Valmaura e via Rio Primario, di cui riferiamo nell’articolo qui sopra, l’elenco delle altre zone individuate e autorizzate parte con quella tra via Flavia e via Brigata Casale, con a disposizione 3900 metri quadrati per generi non alimentari o “a basso impatto”. Tra via Flavia e, stavolta, via Pietraferrata si potrà operare anche in questo caso su 2500 metri quadrati non alimentari o “a basso impatto”. In strada per Cattinara ci sono 1800 mq gestibili tra alimentari e non. In Campo Marzio metratura complessiva da 5000 metri quadrati, 1500 dei quali destinati alla vendita di prodotti alimentari e 3500 per il “non alimentare”. A Prosecco gli spazi si articolano lungo un totale di 4500 metri quadrati a uso misto. Dell’elenco fa parte inoltre via Svevo, con i suoi 4500 mq all’ex Gaslini approvati e pensati in chiave non alimentare.
Il primato in termini di superficie autorizzata spetta al comprensorio di strada per la Rosandra, forte di 8700 metri quadrati totali, suddivisi tra 6500 interni e 2200 esterni per prodotti non alimentari o a basso impatto. La somma globale dice oltre 33mila metri quadrati di potenziale disponibilità di spazi commerciali.
Prima del voto in aula di marzo 2015, a fine gennaio del 2014 era arrivato il via libera del Consiglio comunale all’adeguamento del Piano locale del commercio e quindi a cinque degli otto nuovi spazi commerciali, quelli proposti da Elio Arredamenti, Miramar spa, Gaslini Sviluppo, Dino Conti e Porta Rossa spa.
Il voto aveva visto la maggioranza di centrosinistra schierata per il “sì” (con la sola eccezione della Federazione della sinistra) e l’appoggio dall’opposizione di Un’Altra Trieste, Paolo Rovis (all’epoca Pdl-Ncd, oggi Trieste popolare) e Roberto Antonione (Gruppo misto in quel momento, ora a sua volta esponente di Trieste popolare). L’unica astensione era stata quella di Roberto De Gioia (Lista civica indipendente).
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