Dall’Isonzo al golfo di Trieste per far nascere quattro baby cigni

Hanno preferito Rio Ospo alle acque slovene. Attenzione, dicono gli esperti: è consigliato non gettare loro del cibo

TRIESTE Dopo settimane di cova, una coppia di cigni reali ha dato vita a quatto baby cigni che sono diventati l’attrazione di rio Ospo, spopolando anche sui social. I piccoli sono in ottima salute e sguazzano accanto ai genitori nelle acque di Muggia. È un miracolo della natura che da anni si ripete a cavallo tra il mese di maggio e giugno in quelle acque. Da tempo, infatti, alcune coppie di cigni reali, il più delle volte provenienti dalle foci dell’Isonzo e che prima sceglievano il territorio sloveno per la loro alcova, decidono di preparare il loro nido e dare alla luce i loro pulcini nel rio Ospo.

La nidificazione dei cigni si verifica in primavera. La femmina depone dalle 5 alle 8 uova e la cova avviene in collaborazione con il maschio: l’incubazione dura 35 giorni. I pulcini, appena nati, sanno già nuotare ma i genitori presentano una spiccata cura e protezione verso la prole: i cigni, in prossimità del nido, diventano ancora più aggressivi e territoriali. Non è raro vedere un cigno trasportare sul dorso i propri pulcini oppure vedere l’intera famiglia che avanza in fila indiana. Le cure genitoriali si interrompono dopo 4-5 mesi.

A quanti sulle sponde di Rio Ospo ammirano la simpatica famigliola di cigni, è consigliato non gettare loro del cibo, men che meno del pane come in molti usano fare: ne vanno ghiotti, ma somministrare loro questo alimento comporta conseguenze estremamente negative e nefaste.

Restando in tema di cigni, pochi giorni fa, il veterinario dell’Enpa, Marco Lapia, a seguito di una segnalazione ha recuperato dalle acque del Molo Balota uno di questi splendidi animali in difficoltà, ferito. Dopo una visita, le dovute cure riabilitative e un breve periodo di osservazione, il cigno è stato reintrodotto nella zona di provenienza.




 

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