Dalmazia, il megaponte di Sabbioncello avanza

Il cantiere gestito dalla China Road and Bridge Corporation procede senza intoppi. Il premier Plenković: «Si tratta di un progetto generazionale per il Paese» 
I lavori del ponte a Sabbioncello nel sud della Croazia
I lavori del ponte a Sabbioncello nel sud della Croazia

FIUME Niente battute d'arresto, né sgradite sorprese: come formichine, gli appaltatori cinesi stanno adoperandosi al massimo nel cantiere di Sabbioncello, in Dalmazia, per costruire il megaponte entro giugno dell'anno prossimo. L'obiettivo dichiarato, peraltro ripreso circa un mese fa dal premier croato Andrej Plenković, è di inaugurare la gigantesca struttura, lunga 2 chilometri e 400 metri, non oltre l'inizio della stagione turistica 2022.

«Sarà allora che porteremo a termine un progetto strategico – aveva dichiarato il primo ministro – il quale consentirà al profondo sud della regione adriatica di essere allacciato al resto della Croazia. In questo modo supereremo la striscia di Neum, l’unico corridoio che porta al mare e appartenente alla Bosnia-Erzegovina. Chi attraverserà il ponte di Sabbioncello non sarà più costretto a sorbirsi attese ai valichi di Neum. Posso confermare che anche le strade d’accesso al ponte diventeranno percorribili allo stesso tempo di quando verrà inaugurato il ponte». Il progetto, definito generazionale da Plenković, ha un valore molto alto: 550 milioni di euro, strade comprese, con l’Unione europea che ha voluto confermare tutta la sua generosità, concedendo a fondo perduto la bellezza di 357 milioni di euro. I lavori vengono eseguiti dalle maestranze dell’appaltatrice China Road and Bridge Corporation, rallentate in parte l’anno scorso a causa della pandemia di Covid-19. Ora però l’approntamento sta filando via liscio e c’è tanto ottimismo all’interno del cantiere, e non solo in esso, anche perché la gigantesca struttura – emersa dal mare – ha assunto la futura sembianza, facendosi notare per la sua grandezza e spettacolarità.

Da tempo si parla inoltre di quello che dovrebbe essere il suo nome. A pochi chilometri di distanza si trova il ponte Franjo Tu?man, lungo 518 metri, inaugurato nel 2002, a tre anni dalla morte del primo presidente della Croazia sovrana e indipendente. Questo ponte scavalca il fiume Ombla, nel Raguseo. Proprio il governatore della Regione raguseo–narentana, Nikola Dobroslavić (Hdz, centrodestra), ha affermato di recente che dovrebbero essere la sua amministrazione conteale e il governo Plenković a stabilire il nome. Non tutti sono d’accordo con questa idea e sulle reti sociali le proposte si sprecano. Dato che la mastodontica opera viene realizzata dai cinesi, non pochi dalmati l’hanno buttata lì: «Il ponte dovrebbe venire dedicato alla memoria del Grande Timoniere, Mao Zedong». C’è anche qualcuno che, scherzosamente, ha proposto di intitolarlo all’ex premier croato Ivo Sanader, da anni in carcere per corruzione e dintorni. Sanader, è quanto spiegato sui social, ha per tre volte dato il via ufficiale ai lavori di costruzione, puntualmente alla vigilia di elezioni. —

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