Danni agli stabilimenti e spiagge da ripulire «Un colpo durissimo»

Pozzo (Sil): stagione compromessa dall’ondata di maltempo Rovinata la “Passeggiata Hemingway” che s’inaugura oggi

/ LIGNANO

«Provocando danni che saranno ripristinati in non meno di una manciata di settimane, l’ondata di maltempo ha decretato la fine della stagione balneare». È questo, secondo Renzo Pozzo, presidente della Società Imprese Lignano (Sil), lo scotto che i concessionari balneari di Lignano si ritrovano a dover pagare a seguito dell’ultimo fine settimana nel quale il litorale friulano è rimasto in balia di una lunga mareggiata, del forte vento di Scirocco e delle piene del Tagliamento. «La spiaggia è stata erosa, ma il costo più oneroso di cui dobbiamo farci carico è la raccolta e lo smaltimento dello spiaggiato – spiega Pozzo –: il fiume ha trasportato tonnellate e tonnellate di materiale tra sterpaglie e tronchi che si sono depositati sull’arenile e che è necessario rimuovere il prima possibile». Come riferito alla Regione dagli operatori in occasione del sopralluogo di lunedì, il Tagliamento “scarica” nella riviera friulana tutto ciò che incorpora nei suoi 170 chilometri di corso: arbusti ma anche rifiuti e plastiche.

Non solo. La “Passeggiata Hemingway”, la difesa idraulica realizzata negli scorsi mesi a Riviera dalla Sil, durante l’ultimo week-end non è stata risparmiata dalle piene del fiume. L’acqua che sabato ha raggiunto i 4.81 metri mentre domenica ha toccato la quota dei 6 metri, ha trasbordato il muretto di protezione dissestando parte delle plotte in legno del percorso finito di allestire e aperto al pubblico lo scorso 9 agosto. E così anche mirti, corbezzoli, ginestre e rosmarini sono finiti sott’acqua. A confermare i danni riportati sullo spondale alla sinistra del Tagliamento, già sistemati in vista del taglio del nastro ufficiale che è in programma domani alle 16.30 con il governatore Massimiliano Fedriga, è lo stesso Pozzo, che spiega: «A nostro parere la riva doveva essere più alta, ma la Soprintendenza ha affermato che la sponda dev’essere sommergibile. Probabilmente, quindi, ogni volta che ci sarà una piena del fiume l’acqua oltrepasserà il muretto di protezione: speriamo che il maltempo non faccia ulteriori danni».

A rimarcare la sua contrarietà all’opera realizzata a Riviera come risposta all’erosione è, ancora una volta, Giosuè Cuccurullo, presidente del comitato “Riserva naturale foce del Tagliamento”, che commenta: «Pagata per l’80 per cento con soldi pubblici, l’operazione fatta passare come difesa idraulica è, in realtà, un intervento meramente turistico. Inoltre, le essenze piantumate non sono autoctone e, quindi, non svolgono un’azione di rinsaldo del litorale come avviene, invece, nella spiaggia libera rinaturalizzata che si trova oltre il Faro rosso a Sabbiadoro». —

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